Non solo la Sicilia, anche la Puglia lancia un S.O.S. per i danni provocati in agricoltura dalla siccità. A rischio, in primis, ci sono gli uliveti, già si prevede un calo drastico della produzione di olive e olio.
La raccolta delle olive è già ridotta del 50% nella Regione con punte dell’80% in alcuni territori. Una situazione così preoccupante che Coldiretti Puglia chiede la dichiarazione dello stato di emergenza.
Conseguenze su tutta l’agricoltura
La mancanza di piogge ha dimezzato anche la quantità di acqua presente negli invasi artificiali e si prevedono conseguenze a catena sui raccolti. Frutta e verdura vengono bruciate dal sole e senza l’acqua necessaria non riescono ad arrivare a maturazione.
“Gli esperti ci dicono che se continuerà a non piovere, nel 2025 non ci sarà acqua a uso agricolo, la poca acqua rimasta sarà destinata solo a uso potabile.”
Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, olivicoltore e viticoltore, intervenuto ai microfoni di TeleAmbiente, chiede alle istituzioni un piano a breve termine di sostegno ai produttori insieme a un intervento strutturale che il prossimo autunno-inverno permetta di conservare l’acqua piovana per scongiurare le previsioni che l’anno prossimo escludono la disponibilità di acqua per uso agricolo: “La situazione è drammatica, da Foggia fino a Lecce stiamo soffrendo una siccità molto importante. Ormai non piove da mesi, abbiamo avuto un inverno siccitoso così come la primavera, quindi oggi scontiamo la mancanza di piogge nei mesi scorsi, molte dighe sono ormai ai minimi storici. Anche la capitanata, il consorzio più virtuoso, ci ha detto che se non pioverà nei prossimi 10-15 giorni saranno costretti a interrompere l’erogazione dell’acqua per uso agricolo e quindi lasciarla solo per uso potabile.”
Riguardo la richiesta dello stato d’emergenza: “Noi da febbraio avevamo chiesto dei tavoli per parlare del tema dell’acqua. Abbiamo già registrato una perdita del 50-60% di perdita del raccolto grano. Anche su vino, agrumi, ortaggi ci sarà perdita di prodotto. Dovremmo fare scattare uno stato di calamità per andare incontro alle aziende agricole che si troveranno di fronte un’altra annata senza raccolto e i bilanci aziendali saranno pesanti. Dovremmo intervenire con misure di sostegno.”
Bisogna programmare la prossima annata
“Sicuramente chiediamo di pensare a un sostegno economico- prosegue Cavallo- e poi di cominciare a capire come fare arrivare più acqua. Possiamo parlare di interventi strutturali e se questa annata è ormai andata possiamo intervenire sul recupero delle acqua da depurazione o cercare di completare invasi già fatti ma che non vengono messia disposizione del mondo agricolo.”
La Puglia si trova in una situazione simile a quella siciliana in cui gli agricoltori sono stati costretti a tagliare le viti e gli agrumi