Si può dire deplastificazione L'analisi dell'Accademia della Crusca

Si può dire “deplastificazione”? L’analisi dell’Accademia della Crusca

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L’inquinamento da plastica ha portato alla creazione di un neologismo ad hoc: “deplastificazione”. Ma è un termine corretto da usare in italiano? L’analisi dell’Accademia della Crusca.

L’inquinamento da plastica è un problema così grande che riguarda ognuno di noi e non si può più lasciar fuori dalla nostra quotidianità. Neanche dal nostro linguaggio. I danni causati all’ambiente dalla plastica sono arrivati a modificare anche la nostra lingua, nella quale è apparso un termine nuovo, collegato a questo tema.

Si tratta della parola “deplastificazione”, che come riporta l’Enciclopedia Treccani significa: “Eliminazione di sostanze e materie plastiche o di prodotti fatti di plastica”.

Il sostantivo, inserito nella nota enciclopedia come neologismo nel 2023, deriva dunque dalla crescente coscienza ambientale che si sta sviluppando negli ultimi anni, anche in conseguenza del crescente inquinamento che continua ad affliggere ogni angolo del pianeta.

Utilizzato già nel linguaggio giornalistico – ma non ancora inserito nei dizionari cartacei – il termine è stato analizzato anche dall’Accademia della Crusca, punto di riferimento in Italia e nel mondo per le ricerche sulla lingua italiana. Il punto di partenza è stata la domanda di una lettrice, che si è domandata se sia lecito usare il termine per esprimere il proprio desiderio di eliminare la plastica che affligge gli oceani (e non solo).

A rispondere al quesito, è stato Edoardo Lombardi Vallauri, che ha spiegato: “La realtà in cui viviamo ha fatto sì che un suo derivato mediante il prefisso de- di senso privativo (deplastificare, appunto) non serva tanto ad esprimere l’idea di eliminare la plastica che riveste un oggetto, quanto l’idea di eliminare la plastica che affligge la superficie terrestre; ma nella morfologia dell’italiano la formazione rimane del tutto legittima: partendo da plastificare, il verbo di senso privativo deplastificare e il sostantivo ulteriormente derivato deplastificazione si inseriscono perfettamente in serie già consolidate come umidificare – deumidificare – deumidificazione, qualificare – dequalificare – dequalificazione”

 

L’Accademia non vieta neanche derivati di natura transitoria (ma creati su modelli consolidati) come “decoltellizzare” una cucina, o “degiannizzare” la vita se il proprio fidanzato con quel nome si comportava in modo troppo ingombrante.

Dunque se una parola “nuova” viene utilizzata frequentemente nel linguaggio comune, finisce per essere sentita già come parte del lessico disponibile. Ed è anche il caso di deplastificare, che digitato su Google fornisce già migliaia di risultati, così come nei traduttori online e in ChatGPT. “Lo stesso vale in linea di massima per le versioni online dei dizionari “tradizionali”. Infatti, ad esempio, il Vocabolario Treccani online dedica a deplastificare e a deplastificazione due voci piuttosto articolate nella sezione Neologismi 2023. In ogni caso, probabilmente anche i dizionari cartacei si allineeranno nelle prossime edizioni”, ha chiarito Lombardi Vallauri.

La plastificazione dunque è auspicabile sia dal punto di vista linguistico che da quello più concreto. La speranza è che questo termine, da intendersi come eliminazione della plastica dall’ambiente, presto non sarà più necessario.

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