Nel ddl Concorrenza approvato alla Camera arriva una misura contro la shrinkflation: un’etichetta obbligatoria (ma temporanea) che indica la variazione sulle confezioni.
L’ormai diffuso fenomeno della shrinkflation, seppur legale, ha portato ad un problema di trasparenza nei confronti dei consumatori che subiscono, il più delle volte senza rendersene conto, un aumento di spesa.
La shrinkflation – o sgrammatura – è infatti una tecnica di marketing che consiste nel ridurre la quantità di prodotto nelle confezioni mantenendo il prezzo invariato o addirittura, in alcuni casi aumentandolo. Il prodotto quindi sembrerà identico a prima, ma avrà subito un aumento del costo al chilo o al litro perché ne contiene una quantità inferiore.
Questa modalità poco trasparente di vendita è stata affrontata nel ddl Concorrenza, di recente approvato dalla Camera. All’interno del disegno di legge è stata introdotta una misura per contrastare questa pratica. Se passerà anche in Senato, la legge introdurrà l’obbligo di informazione del consumatore a partire dal 1° aprile 2025. I produttori dovranno apporre un’etichetta specifica sulle confezioni “riproporzionate”.
Il bollino dovrà essere applicata nel campo principale della confezione, in modo che sia ben visibile dal consumatore e dovrà riportare la variazione di quantità. Ad esempio: “Questa confezione contiene tot grammi di prodotto in meno rispetto alla precedente”.
I produttori non saranno invece tenuti a scrivere di quanto aumenta il prezzo con la diminuzione della quantità. Si saprà dunque che il prezzo al chilo (o al litro) sarà aumentato, ma non di quanto.
Secondo il ddl, l’obbligo informativo non è permanente ma è sufficiente che la variazione rimanga visibile per sei mesi “decorrenti dalla data di immissione in commercio del prodotto in questione”, si legge sul dossier nella sezione dedicata all’art.23 “Disposizioni in materia di riporzionamento dei prodotti preconfezionati”.
Shrinkflation, in Francia c’è già il bollino che avvisa i consumatori
L’Italia non è l’unico Paese deciso a contrastare questo fenomeno. Dal 1° luglio scorso, in Francia è scattato l’obbligo di etichettare i prodotti “riproporzionati”.
L’introduzione di questa misura potrebbe segnare l’inizio della lotta alla shrinkflation, un fenomeno legale ma scorretto che, secondo Federconsumatori, ha portato negli ultimi due anni ad una riduzione di quantità in media del 16%. I prodotti più colpiti sono stati proprio quelli su cui l’inflazione è stata più pesante e ha portato ad un maggior aumento dei prezzi: i prodotti alimentari e per l’igiene personale.