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Scuola, una petizione online chiede di riorganizzare il calendario scolastico

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Una pausa tra i due quadrimestri e una riduzione della pausa estive: sono alcune delle richieste della petizione lanciata per riorganizzare la scuola

Sono insegnanti, genitori, lavoratrici e lavoratori della scuola, cittadine e cittadini e hanno scritto una lettera alla Regione Emilia-Romagna per chiedere di riorganizzare la scuola, con un calendario scolastico che tenga conto delle esigenze di genitori e lavoratori ma, soprattutto, che consideri le necessità degli studenti e delle studentesse. La petizione è stata lanciata venerdì 13 settembre sulla piattaforma online change.org e ha già superato le 1500 firme.

Riorganizzazione del calendario scolastico

L’obiettivo principale di questa petizione è quello di fare in modo che la Regione intervenga per riorganizzare il calendario scolastico regionale. Al momento, in Emilia-Romagna, come stabilito dalla Delibera di Giunta numero 353 del 27 marzo 2012, la scuola deve ricominciare il 15 settembre (con slittamento al primo giorno lavorativo possibile qualora si tratti di un sabato o un giorno festivo) e deve terminare il 6 giugno (anche in questo caso con gli slittamenti, se necessari). In totale devono essere garantiti 205 giorni di scuola. Per le vacanze sono previste 14 settimane nel periodo estivo, due settimane a Natale, 6 giorni circa a Pasqua e le varie festività nazionali. Tuttavia l’Emilia-Romagna è l’unica regione del nord Italia a non prevedere una pausa di Carnevale che coinciderebbe con una pausa tra i due quadrimestri.

Una pausa necessaria per studenti e studentesse

Gli autori della petizione sottolineano come, per garantire un efficace apprendimento, siano necessarie delle pause e dei recuperi, sia per gli studenti sia per i docenti. Ebbene la pausa richiesta a Carnevale permetterebbe proprio di staccare dalla routine intensa che si viene a verificare tra Natale e Pasqua. Inoltre questa interruzione consentirebbe di rimandare la fine della scuola e quindi di ridurre le settimane di chiusura estiva.

Il problema della chiusura estiva della scuola

Le vacanze estiva, che in Emilia-Romagna hanno una durata di 14 settimane, sono un problema per i genitori lavoratori e hanno un impatto economico sulle famiglie non indifferente. A questo si aggiunge il fenomeno del “summer learning loss” ossia la perdita di competenze durante l’estate che colpisce gli studenti e le studentesse. La perdita di competenze, a causa della pausa troppo prolungata, ha poi effetti sui risultati scolastici futuri, senza contare che grava maggiormente su coloro che provengono da contesti svantaggiati andando ad ampliare il divario educativo e il rischio di abbandono scolastico precoce.

Le richieste mosse alla Regione

Partendo da queste considerazioni, nella petizione si chiede alla Regione Emilia Romagna di intervenire per:

  • una maggiore flessibilità per quanto riguarda i giorni di inizio e fine del calendario scolastico, in modo da evitare le date obbligatorie 15 settembre/6 giugno che negli ultimi anni hanno causato calendari senza alcun senso didattico e generato notevoli problemi di gestione alle famiglie, prevedendo di non iniziare oltre la seconda settimana di settembre e di finire la prima di giugno;
  • l’introduzione di una pausa tra i due quadrimestri, come in tutte le altre regioni del nord Italia, corrispondente più o meno al periodo di Carnevale per consentire una pausa molto utile alla didattica, al recupero e all’apprendimento;
  • la progettazione del calendario sulla base delle necessità di apprendimento, consentendo più pause che permettano di assimilare meglio i contenuti, specie per quanto riguarda la scuola primaria che ha meno problemi di scadenze finali legate a esami;
  • il coinvolgimento di una rappresentanza dei vari attori della Scuola per la definizione dei calendari.

L’intervento di Silvia Avallone sul tema

La scrittrice Silvia vallone intervistata dal Corriere della Sera, è intervenuta sul tema per ribadire l’eccessiva lunghezza delle vacanze estive, che gravano maggiormente sulle donne lavoratrici. Anche lei, infatti, ha firmato la petizione lanciata in Emilia-Romagna. La scrittrice ha dunque sottolineato il bisogno di tenere aperta la scuola il più a lungo possibile.  “Io ad esempio ho beneficiato al liceo classico dell’apertura pomeridiana. Apriamo, con attività diverse rispetto a quelle curriculari, per far sì che i bambini continuino a incontrarsi e a fare attività che li appassionano. È anche una questione di giustizia sociale” ha dichiarato nell’intervista.