Ogni estate si torna a discutere sull’utilità dei compiti per le vacanze. La pedagogista fornisce qualche consigli utile
La fine delle lezioni scolastiche segna l’inizio delle vacanze… più o meno! Infatti ad attendere gli studenti di tutte le classi ed età ci sono i fatidici compiti delle vacanze. Ogni estate si ripresenta l’eterno dibattito compiti sì, compiti no, tra chi li considera una scelta pedagogica e chi, invece, una mera imposizione.
Gli studenti hanno sempre meno voglia, in estate, di fare i compiti e questo mette i genitori di fronte a una serie di difficoltà. Quale può essere un giusto metodo? Lo ha spiegato la professoressa Clara Sardella, vicepresidente dell’ANPE, Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani Lazio-Abruzzo-Marche, ospite di CrescimiTu: “Si potrebbero trovare sia dei negoziati con i ragazzi e i bambini, cioè fare una specie di scaletta e decidere quando sarà l’ora dei compiti, magari le ore più calde in cui non si può uscire, oppure la sera più tardi”.
Secondo la professoressa Sardella per i bambini è fondamentale mantenere l’allenamento e continuare ad esercitarsi, ma anche in modo alternativi e più ludici: “È molto importante mantenere l’allenamento, non si può stare tre mesi senza aprire un libro o scrivere qualcosa, ma facendolo in modo più leggero e divertente, per esempio proporre di costruire una coccia al tesoro, usando tante strategie che si usano nella scuola, ma in maniera più ludica. Alcun libri propongono proprio questo metodo”.