Un’indagine sulla scuola e il sistema scolastico che ha interpellato direttamente 38mila studenti di ogni ordine e grado, raccogliendo le loro opinioni e aspettative
Scuola, insegnamento, salute mentale, sicurezza, difficoltà nello studio e aspetti psicosociali. Sono alcuni dei temi affrontati dall’indagine di Webboh Lab “La scuola che vorrei” che, nel giro di 24 ore, ha coinvolto 38.600 studenti che frequentano le scuole elementari, media e superiori e distribuiti equamente in tutta Italia su città grandi, media, piccole e paesi.
Alcuni dati del sondaggio
Analizzando i risultati del report “La scuola che vorrei”, emerge che il 55% dei ragazzi è abbastanza contento del livello di insegnamento e, insieme a quelli che sono molto contenti, si raggiunge un totale di 67,5% di studenti soddisfatti. Tuttavia il 48,6% dei ragazzi ha trovato situazioni di degrado a scuola, molti di loro non si fidano della solidità delle strutture e ben il 50% dei ragazzi pensa possibile il rischio di crollo della struttura scolastica. Infine l’89% dei ragazzi riconosce l’importanza di andare a scuola, di cui il 36,3% è fondamentale andare a scuola, per il 52,3% è importante, anche se non sempre ne capisce l’utilità.
Metodi di insegnamento e come studiano gli studenti
Un dato chiave del sondaggio è che l’80% dei ragazzi pensa che la scuola non insegni le cose utili alla vita, come ad esempio pagare le bollette, le tasse, leggere un contratto, gestire le spese o prendere casa in affitto. Ci sono poi problematiche che riguardano gli studenti tra cui l’ansia sperimentata quotidianamente, professori non abbastanza comprensivi e poca attenzione alla salute mentale degli alunni. Sul tema dello studio il sondaggio rivela che gli studenti continuano a preferire i libri (96%), seguiti da appunti e schemi fatti in classe, ma l’81% degli studenti utilizza computer o smartphone per studiare e, soprattutto, presenta difficoltà a mantenere la concentrazione.
Il futuro e la scelta del percorso scolastico
Rispetto alle idee sul futuro e sulla scelta della scuola superiore i ragazzi si dividono a metà tra chi ha le idee chiare 48,4% e chi non ha le idee abbastanza chiare o per niente chiare (51,5%). Tra coloro che frequentano le superiori solo il 30,3% ha già le idee chiare sulla facoltà che frequenterà dopo. Per la scelta dell’indirizzo scolastico adeguato gli intervistati desiderano un maggiore confronto con studenti più grandi, parlare con orientatori ed effettuare test efficaci per individuare le predisposizioni. Anche sulla scelta universitaria i ragazzi mostrano difficoltà (42,1%) e anche in questo caso il confronto con i più grandi è quello più richiesto.
La scuola ideale
Agli oltre 38mila studenti interpellati dal sondaggio di Webboh Lab è stato chiesto come deve essere un ambiente scolastico perfetto. Al primo posto c’è un ambiente inclusivo e rispettoso, dove tutti godono delle stesse possibilità. Poi spazi più accoglienti e insegnamenti pratici, da mettere in pratica nella quotidianità. L’utilizzo di tecnologie che rendano le lezioni più interattive e infine un luogo dove gli studenti si sentano liberi di esprimere la propria opinione e dove sia favorito il dialogo tra pari.
I profili individuati dalla ricerca di Webboh Lab
La ricerca ha individuato 5 profili diversi di studenti, sulla base delle loro risposte:
- Visione e motivazione: ha una percezione molto positiva della scuola come strumento di preparazione pratica per il futuro e il mondo del lavoro.
- Creatività e relax: preferisce una scuola rilassata e stimolante, caratterizzata da meno compiti e più tempo libero, arricchita da attività creative e divertenti.
- Praticità e inclusività: studenti che apprezzano una scuola orientata al futuro professionale, con un forte interesse per l’apprendimento pratico che prepara al mondo del lavoro.
- Ambizione e pragmatismo: si distingue per un forte apprezzamento per la competizione e il supporto personalizzato, con una preferenza per un sistema che premia il successo attraverso premi e sfide.
- Tradizione e libertà: visione molto critica verso molti aspetti della scuola tradizionale, pur apprezzando alcuni elementi come il coinvolgimento familiare e l’educazione ambientale.