L’Osservatorio Carta, Penna & Digitale nasce con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della scrittura a mano e della lettura su carta
Negli ultimi 10 anni i disturbi dell’apprendimento degli studenti italiani sono aumentati del 357%, i casi di disgrafia del 163%. A questo si aggiunge che le prove Invalsi indicano lacune negli studenti italiani e sempre più studiosi mettono in guardia sull’utilizzo eccessivo, per i giovani, dei device tecnologici. Da questi presupposti nasce l’Osservatorio Carta, Penna & Digitale.
Le due funzioni dell’Osservatorio
“Ritrovandomi nella funzione di segretario generale della Fondazione Einaudi, ho costituito quest’Osservatorio Carta, Penna & Digitale che ha due missioni: la prima è continuare a studiare l’applicazione che si fa della tecnologia digitale al mondo dell’istruzione. E poi la principale attività oggi dell’Osservatorio è quella di sensibilizzare l’opinione pubblica, le famiglie, gli insegnanti, i ragazzi sull’importanza della scrittura a mano e della lettura su carta” spiega il Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi Andrea Cangini.
Il lavoro pregresso
Il lavoro dell’Osservatorio parte in realtà da molto prima, dall’esperienza pregressa di Andrea Cangini. “Dirigevo un giornale e mi imbattei in una inchiesta fatta dal New York Times che andò a sondare l’utilizzo che facevano i figli dei top manager delle grandi compagnie del web negli Stati Uniti. E ho scoperto, dopo aver lavorato alcuni mesi su questa inchiesta, che i figli dei top manager delle grandi compagnie del web hanno divieti stringenti in famiglia: lo smartphone gli viene consegnato a 15-14 anni e quasi tutti vengono mandati in una certa scuola della Silicon Valley dove la lavagna è col gessetto. Da lì io feci una campagna giornalistica, poi ritrovandomi nella funzione di senatore della Repubblica, promossi un’indagine conoscitiva su questi temi, cioè sull’impatto che la tecnologia digitale provoca nei processi di apprendimento dei più giovani“.
La convivenza delle due realtà
Se da una parte la tecnologia è presente nelle nostre vite e non possiamo demonizzarla, dall’altra dobbiamo tutelare pratiche come la scrittura a mano e la lettura su carta. Ma come possono convivere queste due realtà? Secondo Cangini “È evidente che il vecchio mondo vada conciliato col nuovo mondo e che non tutto quello che apparteneva al vecchio mondo merita di essere cancellato. La scrittura a mano e la lettura su carta, per esempio, sono pratiche, a mio avviso, insostituibili dalla tecnologia digitale”.
Le proposte degli altri Paesi
Il Ministro dell’Istruzione Valditara ha firmato la circolare che vieta l’utilizzo di cellulari a scuola, la Svezia ha fatto marcia indietro sull’utilizzo della tecnologia nella scuola materna e primaria, l’Australia sta lavorando a una legge per vietare i social ai minori di 16 anni. Insomma il tema è parecchio dibattuto. “Quando svolgevo la funzione di senatore della Repubblica, presentai alcune proposte di legge, ma i tempi non erano ancora così maturi. I tempi sono cambiati e questo mi rassicura, ormai c’è una consapevolezza diffusa a livello di opinione pubblica sul fatto che il web vada governato e che un’eccessiva esposizione ai social, agli smartphone, soprattutto per i più giovani, sia esclusivamente dannosa” spiega ancora Cangini. La chiave di tutto è sensibilizzare ed educare sia i giovani sia gli adulti.