“Il Mediterraneo è un hot sport del cambiamento climatico, insieme all’Artico è una delle regioni del pianeta che si scaldano più rapidamente”, Fabio Trincardi, CNR.
“SciNMeet” ovvero la scienza di cui abbiamo bisogno per il Mediterraneo che vogliamo è un programma che si sviluppa all’interno della Decade dell’Oceano voluta dall’Unesco e affronta le maggiori sfide per la conservazione e salvaguardia del Mediterraneo.
#SciNMeet per un #Mediterraneo da salvare
Al #Cnr di Roma, due giornate dedicate al lancio del programma “Science We Need for the Mediterranean Sea We Want” #SciNMeet
Ecco il servizio di @askanews_ita👇https://t.co/TKcMSmKe4x @COI_Italia @UNOceanDecade @CnrIsmar @BlueMedEU pic.twitter.com/PneslS6LXc— CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche (@CNRsocial_) July 13, 2022
Il CNR partecipa, insieme ad altre realtà internazionali, al fine di comprendere contrastare efficientemente fenomeni come il cambiamento climatico, lo sfruttamento delle acque e l‘inquinamento. Obiettivo primario è mettere a disposizione dei decisori e soprattutto dell’opinione pubblica, la conoscenza acquisita al fine di aumentare la consapevolezza sullo stato di salute in cui versa il Mare nostrum.
Fabio Trincardi, CNR, ha dichiarato a TeleAmbiente: “C’è
una specificità mediterranea e questo progetto vuole coordinare i
Paesi mediterranei sullo stesso tema della decade, è organizzato
dalla Conferenza Oceanografica Italiana che è parte della Conferenza Oceanografica Internazionale e il CNR contribuisce ai contributi. Il Mediterraneo è un hot sport del cambiamento climatico, insieme all’Artico è una delle regioni del pianeta che si scaldano più rapidamente. Non abbiamo le conseguenze gravi sul resto del pianeta che ha purtroppo l’Artico, ma le conseguenze sono gravi per noi, perché la siccità che stiamo provando è solo un piccolo assaggio di cosa può venire; la desertificazione delle coste, il cambio delle piantagioni, la spinta all’emigrazione dai Paesi più colpiti verso quelli meno colpiti. Noi siamo in questo momento nel pieno di un’ondata di calore che ha portato le temperature dell’acqua superficiale del Mediterraneo ad aumentare di 4 gradi sopra la media climatologica degli stessi mesi, non abbiamo mai visto una cosa così”.