Una giornata di eventi dedicata alla comunicazione della scienza e della ricerca scientifica nell’Area Tuscolana.
Così il Comune di Frascati e l’Associazione Frascati Scienza hanno celebrato la conclusione delle attività del progetto SUSA (Smart Urban Sustainable Area), il network composto da Università di Roma “Tor Vergata”, gli Enti di ricerca CNR, ENEA, INAF e INFN, che insieme a Roma Capitale – Municipio VI e Comune di Frascati si sono dati come obiettivo quello di realizzare un progetto per lo sviluppo di un’area specializzata in scienza e conoscenza, con la prospettiva, tra le varie iniziative, di fornire un programma di attuazione dell’Agenda Urbana Europea.
Tra i protagonisti della giornata due importanti installazioni Eupraxia e il Divertor Tokamak Test Facility, un progetto di frontiera sulla fusione nucleare che verrà realizzato all’interno dei laboratori ENEA di Frascati.
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“Frascati scienza per noi è assolutamente un patrimonio, un patrimonio umano soprattutto ma anche una fucina di idee che riesce a valorizzare sempre questa vocazione scientifica del nostro territorio” – ha commentato la Sindaca di Frascati, Francesca Sbardella, spiegando che “Frascati Scienza è stato proprio il trait d’union perché lo abbiamo ereditato dall’amministrazione precedente e lo abbiamo subito accolto con molto favore perché ci ha permesso di restituire a Frascati queste Mura del Valadier che sono un patrimonio culturale fondamentale per la nostra città e per l’intero territorio e Frascati scienza ne ha saputo anche cogliere il valore di divulgazione scientifica, come luogo di divulgazione scientifica”.
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“In questo contesto – ha aggiunto la prima cittadina – pensiamo e speriamo di poterle valorizzare proprio perché stare in sinergia con Università, Centri di ricerca e Banca d’Italia e con i Comuni di questo territorio può essere veramente la svolta per il polo scientifico più grande d’Europa. È il nostro orgoglio e su questo dobbiamo puntare”.
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“I bambini sono il nostro target principale, perché i bambini saranno quelli che si chiamano i decision Maker ma anche gli scienziati del futuro – ha spiegato Matteo Martini, Presidente di Frascati Scienza – i bambini sono delle spugne, apprendono ciò che gli viene fornito in modo critico, quindi non come se piovesse dal cielo, ma lo fanno sviluppando anche un senso critico e un modus operandi particolare che poi ritroveranno in futuro”.
“È per questo – aggiunge Martini – che molte delle nostre attività sono rivolte ai bambini, alle scuole in particolare, perché attraverso loro vogliamo formare la società del domani e parlare con i bambini significa formare dei cittadini consapevoli oggi che poi domani saranno coloro che decideranno il nostro futuro e saranno lo sviluppo stesso del nostro Paese”.