Secondo uno studio dell’University of Alaska Southeast, le balene trasferiscono enormi quantità di carbonio negli abissi oceanici.
Anche le balene sono in prima linea nella lotta al cambiamento climatico. A sostenerlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista “Trends in Ecology and Evolution“. I ricercatori della University of Alaska Southeast, negli Stati Uniti d’America, hanno scoperto che i giganti dell’oceano contribuiscono alla riduzione della CO2, attraverso il sequestro di grandi quantità di carbonio sui fondali. A fare partire l’indagine è stato un dato: i cetacei, che possono vivere oltre i 100 anni, superano le 150 tonnellate di peso. Gli scienziati hanno ribadito, inoltre, che la biomassa dei signori degli abissi è composta soprattutto dall’elemento chimico alla base della vita.
E così, se la matematica non è un’opinione, i mammiferi dell’ecosistema sommerso rappresentano una delle più grandi riserve viventi di carbonio nell’oceano pelagico, cioè la porzione di sistema marino responsabile dello stoccaggio del 22% del carbonio totale del pianeta Terra.
Secondo i ricercatori, ogni giorno le balene consumano fino al 4% del loro peso corporeo in krill e plancton. Alla fine del processo digestivo, gli animali producono escrementi fondamentali per la prosperazione degli organismi marini, così da favorire la fotosintesi e l’accumulo di carbonio sui fondali oceanici.
Opinion article out OA now:
“Whales in the carbon cycle: can recovery remove carbon dioxide?”
by Heidi Pearson of @uasoutheast, @DJShearwater, Daniel Costa, Michael Lomas, Renato Molina, @sci_officer Craig Smith, Juan Carlos Villaseñor-Derbez, Stephen… https://t.co/ecMaFmQLHA pic.twitter.com/9C91Wbk4Dr
— Trends in Ecology & Evolution (@Trends_Ecol_Evo) December 16, 2022