Sarno, lunga scia marrone nel mare di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata

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Una lunga scia marrone sovrasta il mare di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata e un odore nauseabondo imperversa anche nei paesi limitrofi di Santa Maria la Carità, Sant’Antonio Abate e Scafati. Due fenomeni che potrebbero avere un’origine comune: il fiume Sarno.

Da diversi giorni,  le centinaia di persone che vivono a ridosso del fiume, considerato il più inquinato d’Europa, denunciano i miasmi nauseabondi provenienti dal corso d’acqua.

Non è un mistero che nei mesi estivi il Sarno si colori di marrone a causa degli scarichi di decine di fabbriche dell’agro nocerino che sversano i propri rifiuti nel fiume e che questa scia colorata fuoriesca dalla sua foce.

Nonostante i numerosi interventi delle forze dell’ordine, il fenomeno continua ancora a verificarsi.

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Ad inizio settimana c’è stato un incontro fra la Gori ed alcuni sindaci del comprensorio stabiese, come Santa Maria la Carità e Scafati, per individuare eventuali contromisure.

Intanto però a pagarne le conseguenze sono gli abitanti di Castellammare e Torre Annunziata, con conseguenze enormi sia dal punto di vista ambientale che turistico.

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Più volte il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, ha cercato di attirare l’attenzione sul caso del fiume Sarno, un’emergenza trentennale che sta definitivamente ammazzando il sogno turistico di Castellammare.

Un grido d’allarme che il Ministero dell’Ambiente, con l’ex ministro Sergio Costa, aveva iniziato ad ascoltare, convocando tutti i sindaci del comprensorio per fare il punto della situazione e iniziare a parlare concretamente di disinquinamento.

Ma, denunciano i comitati di zona, dopo il cambio di Governo il tema Sarno è scomparso dalle agende.

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