Cosa non si deve gettare nel water. Un pezzetto di filo interdentale che finisce nel water, una lente a contatto che scivola giù per lo scarico del lavandino del bagno, possono sembrare innocui ma anche il più piccolo degli oggetti contribuisce al crescente problema dell’inquinamento microplastico ed alla contaminazione dei nostri corsi d’acqua.
I prodotti farmaceutici ad esempio, spesso gettati nello scarico, sono stati trovati nell’ acqua potabile e le conseguenze sulla nostra salute non sono state del tutto scoperte.
Prodotti più grandi come salviette e tamponi sono anche causa di intasamento dei sistemi di fognatura, con conseguenti miliardi di euro in costi di manutenzione e riparazione.
Allora, cos’è corretto e sicuro gettare nello scarico?
Olio da cucina:
Uno degli errori più comuni, è quello di versare l’olio da cucina usato nello scarico del lavandino o del wc.
Una volta raggiunto un qualsiasi specchio d’acqua superficiale, l’olio crea una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione.
Un litro di olio, crea una pellicola di un chilometro quadrato!
I depuratori purtroppo non sono sufficienti a ripulire l’acqua contaminata dall’olio, anzi, un’enorme quantità di residuo oleoso pregiudica anche il corretto funzionamento dei depuratori.
Quindi, oltre a pregiudicare fauna e flora, non depuriamo l’acqua (che poi finisce in mare) in modo corretto.
E se l’olio dovesse raggiungere la falda acquifera?
La quantità di olio che penetra nel sottosuolo avvolgerà le particelle di terra isolandole dall’acqua e dalle radici capillari delle piante, impedendone il nutrimento.
Se l’olio raggiunge lo specchio d’acqua della falda freatica, crea su di esso uno strato spesso 3-5 cm che può raggiungere i pozzi di acqua potabile, rendendoli inutilizzabili.
Un litro d’olio in un milione di litri di acqua, è sufficiente a rendere l’acqua non potabile a causa dell’alterazione del gusto.
Salviette usa e getta
“Molte marche di salviettine umidificate dichiarano sulla loro confezione ‘scaricabili’ o ‘biodegradabili’, ma quasi tutte contengono rayon o viscosa” – ha spiegato Rob Villée, direttore esecutivo della Plainfield Area Regional Sewerage Authority in Middlesex, N.J.
“Sfortunatamente – aggiunge Villée – i corpi idrici naturali in cui questi entrano non hanno i livelli di calore o di microrganismi per degradarli efficacemente. Ecco perché vediamo il rayon accumularsi negli oceani”.
Mentre la carta igienica impiega da 1 a 4 minuti per biodegradarsi, le salviettine impiegano almeno sei ore.
Inoltre, le pompe dei sistemi di raccolta che spostano i rifiuti a valle degli impianti di trattamento non possono scomporle.
Filo interdentale
Anche il filo interdentale, solitamente in nylon o teflon, non dovrebbe essere gettato nel water.
Una volta entrato nello scarico infatti, si attorciglierà e raccoglierà altri oggetti, diventando una sorta di grosso rotolo di diversi materiali.
Lenti a contatto
Quando le lenti a contatto vengono scaricate nel water o gettate nel lavandino, non si biodegradano facilmente e riescono a penetrare nelle acque superficiali, causando danni ambientali.
Le lenti inoltre, sono impermeabili ai batteri che abbattono i rifiuti biologici negli impianti di trattamento.
Quando i ricercatori dell’Arizona State University hanno provato ad immergere le lenti a contatto nelle camere con i batteri, hanno scoperto che queste, dopo sette giorni, erano ancora intatte. “Scoraggiamo a gettare negli scarichi ogni tipo di plastica perché può farsi strada attraverso un impianto di trattamento e finire nell’acqua ricevente” – ha dichiarato Vincent Sapienza, Commissario del Dipartimento per la protezione ambientale della città di New York.
“Le lenti a contatto – ha poi aggiunto – hanno densità simili all’acqua, quindi non galleggiano o affondano facilmente negli impianti di trattamento delle acque reflue, il che significa che non vengono catturati e rimossi dal depuratore”.
Assorbenti interni
è credenza comune che i tamponi possano essere scaricati nel water, in parte perché “sono di piccole dimensioni”, ma i loro materiali assorbenti (compresa la corda), non si rompono facilmente: non possono essere infatti lavorati dai centri di trattamento delle acque reflue e possono danneggiare i sistemi settici.
Kotex, Playtex e Tampax consigliano alle donne di gettarli nel cestino dei rifiuti: “è meglio semplicemente avvolgere un tampone usato nella carta igienica e gettarlo nella spazzatura o – scrive Playtex sul suo sito web – se sei in un bagno pubblico, metterlo nel contenitore dei rifiuti per i prodotti per l’igiene femminile”.
Farmaci
Gli impianti di trattamento delle acque reflue non sono progettati per filtrare i prodotti farmaceutici, quindi i farmaci che vengono smaltiti nella toilette o nello scarico del lavandino finiscono per entrare in torrenti, fiumi e laghi.
Uno dei più importanti studi per documentare questo, condotto dal Geological Survey degli Stati Uniti, rilevò bassi livelli di composti organici di acque reflue, tra cui farmaci e ormoni (con e senza prescrizione medica) in 139 correnti negli Stati Uniti tra il 1999 e il 2000.
Uno o più di questi prodotti chimici sono stati trovati nell’80% dei flussi campionati.
Uno studio più recente invece, che ha prelevato campioni di acqua da 25 impianti di trattamento dell’acqua potabile negli Stati Uniti, ha rilevato che alcuni prodotti farmaceutici persistevano nonostante i processi di trattamento delle acque.
Lettiera per gatti
Come per le salviette umidificate, anche la sabbietta che utilizziamo nelle lettiere dei nostri gatti viene spesso etichettata come biodegradabile, anche se non si scioglie in acqua. Anzi può creare dei grumi.
L’editorialista Gene Weingarten ha descritto cosa è successo quando ha scaricato una piccola quantità di lettiera per gatti nel bagno di sua figlia l’anno scorso.
“La lettiera per gatti è una sostanza eccezionalmente assorbente, che arriva ad espandersi fino a circa 60.000 volte il suo volume originale. Il gabinetto di Molly (dopo averci gettato la sabbietta) – ha scritto – assomigliava a uno di quei vulcani di soda e aceto che i bambini della scuola media facevano ogni anno per le fiere della scienza”.
Preservativi
I preservativi non dovrebbero mai essere gettati nel water.
Gli impianti di trattamento delle acque reflue non sono progettati per gestire qualsiasi cosa, ad eccezione dei rifiuti umani e della carta igienica.
“Ho sentito i preservativi essere definiti ‘gigli di fogna’ perché si riempiono di aria o gas e galleggiano verso l’alto” – ha detto Cynthia Finley, il direttore degli affari regolatori presso l’Associazione nazionale delle agenzie di acqua pulita.
Fazzoletti per il viso, asciugamani di carta e batuffoli di cotone
I tessuti per il viso potrebbero sembrare sicuri da gettare nel water perché assomigliano molto alla carta igienica ma, a differenza di quest’ultima, le salviettine sono trattate con un legante chimico che richiede tempo per scomporsi e permettere alla salviettina di rompersi.
Allo stesso modo, asciugamani di carta e batuffoli di cotone sono anche formulati per rimanere intatti.
In caso di dubbio quindi, segui una semplice regola: se non si tratta di rifiuti umani o di carta igienica, non buttare nulla nel water.