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Il satellite Sentinel 1-C è in orbita. Osserverà la Terrà e i suoi mutamenti

Il satellite Sentinel 1-C è in orbita. Osserverà la Terrà e i suoi mutamenti

Il satellite Sentinel-1C, lanciato con successo grazie al razzo Vega-C, segna un passo avanti per ESA e Copernicus nel monitoraggio della Terra, affrontando sfide globali come il cambiamento climatico e le catastrofi naturali.

Missione compiuta! Sentinel-1C – il terzo satellite Copernicus – è stato lanciato in orbita decollando a bordo del lanciatore Vega-C che ha raggiunto lo spazio in 8 minuti senza intoppi e, poco dopo, ha lanciato il satellite nella sua orbita.

E dunque, un nuovo satellite per l’osservazione della Terra è pronto per mettersi al lavoro.

La missione che ha permesso il lancio del satellite è figlia di una Joint Venture tra l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, e il programma Copernicus, un’iniziativa dell’Unione Europea per monitorare l’ambiente e i cambiamenti climatici.

Satellite Sentinel-1C in orbita: una vittoria per ESA e Copernicus

“È stato emozionante e commovente vedere l’unione tra la community dei lanciatori europei e quella di Copernicus, osservare i team incoraggiarsi a vicenda, in forma True Team Europe”, ha dichiarato poco dopo il lancio del satellite Sentinel-1C Josef Aschbacher, direttore generale di ESA.

“Con la messa in orbita del satellite Sentinel-1C – ha poi continuato Josef Aschbacher – ESA continua l’eredità nel campo di protezione della Terra da parte dei satelliti Sentinel ed esemplifica il bisogno di voli sicuri da parte dell’Europa: ciò che inviamo nello spazio fornisce benefici alla Terra, e tutto inizia con un lancio”.

Alle parole di Josef Aschbacher si sono aggiunte quelle di Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di osservazione della Terra di ESA: “Siamo entusiasti di celebrare il lancio di Sentinel-1C, a testimonianza della partnership duratura tra ESA e la Commissione europea. La missione svolge un ruolo cruciale nell’affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici e la risposta alle catastrofi, garantendo al contempo la continuità dei dati radar vitali per il monitoraggio della terra, degli oceani e del ghiaccio della Terra. Con Sentinel-1C in orbita con successo e Vega-C di nuovo attivo, l’Europa continua a dimostrare la sua leadership nello spazio, offrendo benefici tangibili per la Terra attraverso tecnologie e collaborazioni all’avanguardia”. 

Perché è importante Osservare la Terra dallo spazio? 

Il satellite Sentinel-1C si aggiunge ai tanti che monitorano 24 ore su 24 centinaia di variabili. Ma perché è importante studiare la Terra da lì, dallo spazio?

Lo abbiamo chiesto proprio alla direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’ESA Simonetta Cheli, che in un’intervista a TeleAmbiente spiegò che “per capire lo stato di salute del nostro pianeta abbiamo bisogno di dati continui, quindi di satelliti che girano intorno alla Terra come quelli di osservazione della Terra dell’ESA, che sono circa 800 km dalla Terra e che ci danno anche delle informazioni su zone inaccessibili della Terra, pensiamo all’Artico o all’Antartico”.

L’osservazione spaziale attraverso i satelliti artificiali dell’ESA e di altre agenzie spaziali è fondamentale per analizzare gli effetti della crisi climatica e ambientale sul nostro Pianeta. Tuttavia, non basta osservare: oggi più che mai, servono sistemi avanzati di previsione evolutiva per comprendere e anticipare i cambiamenti climatici in atto.

“Stiamo sviluppando anche dei programmi in cui ci sono alte capacità di calcolo, tecnologie digitali, machine learning, artificial intelligence per fare calcolo sui dati disponibili e dare dei modelli di previsione di come sarà il nostro pianeta nel caso in cui ci sia un aumento ulteriore di un grado di temperatura, come sarà il nostro pianeta nel caso in cui i mari si alzino non più di qualche millimetro ma di qualche centimetro all’anno”.

“Ecco questo è fondamentale soprattutto per chi deve prendere decisioni, decisioni informate ma è anche fondamentale per i cittadini, per tutti noi perché abbiamo bisogno di sapere qual è la qualità dell’aria che respiriamo, quali sono anche i rischi collegati a questa crisi climatica“, ha spiegato la direttrice Cheli.

“Abbiamo visto ad esempio in Italia recentemente inondazioni quindi il settore non è solo quello di uno studio scientifico del tema clima ma anche di quelle che sono le implicazioni potenziali a livello sociale nell’impatto della nostra vita di tutti i giorni anche a livello economico”, ha poi concluso.

GUARDA L’INTERVISTA COMPLETA ALLA DIRETTRICE SIMONETTA CHELI RILASCIATA A TELEAMBIENTE