Il progetto “Fatu in Domo” di “Sa Mata, l’albero delle idee” difende le eccellenze alimentari della Sardegna attraverso le microimprese domestiche. Veronica Matta, presidente dell’associazione: “Presto nuovi laboratori in tutta l’Isola”.
C’è una Sardegna che sta scomparendo a causa dello spopolamento del territorio. Perdere borghi, cittadine e paesi significa salutare le tradizioni tramandate durante i secoli. Proprio per questo “Sa Mata, l’albero delle idee”, associazione di promozione sociale dell’antropologa Veronica Matta, ha l’obiettivo di difendere la cultura mediterranea, attraverso microimprese domestiche specializzate nelle produzioni alimentari locali. “L’associazione è nata quattro anni fa per difendere la tipicità di alcune eccellenze della nostra Isola. Con “Fatu in Domo”, il progetto di sviluppo di una rete di microimprese domestiche, abbiamo dato una mano a coloro che già producevano, anche se nel sommerso, in alcune realtà specializzate nella preparazione di prodotti tipici. In realtà, però, noi non abbiamo fatto nulla di nuovo, perché attuiamo il Regolamento Europeo n. 852/2004, ancora poco conosciuto“, racconta a Teleambiente Veronica Matta, presidente di “Sa Mata, l’albero delle idee”.
E così alcuni sardi hanno trasformato la propria casa in un laboratorio domestico per sfornare pane, focacce e dolci regionali.
“Abbiamo pensato che l’unione faccia davvero la forza, così abbiamo messo a disposizione, in maniera gratuita, la rete dei finanziamenti, attraverso il prezioso strumento del microcredito del Banco di Sardegna: chi ha bisogno di liquidità può ricevere i soldi entro 60 giorni per mettere a norma il laboratorio domestico, anzi, la cucina di casa“, sottolinea l’ideatrice dell’iniziativa. “Io come antropologa, anche dell’alimentazione, sono una fan di questo progetto, perché ho la fortuna di curare i disciplinari di produzione, ovvero di qualità, con la speranza di raggiungere obiettivi un po’ più grandi, come i marchi “Prodotti Agroalimentari Tradizionali” (PAT) o “Indicazione Geografica Protetta” (IGP). Questo potrebbe essere un’ulteriore opportunità per l’economia domestica sarda dei prodotti tipici“.
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“Fatu in Domo”, ecco tutti i laboratori domestici della Sardegna
“Fatu in Domo”, cioè “Fatto in Casa”. Dopo le verifiche sanitarie, l’appartamento si trasforma in un laboratorio per sfornare le eccellenze gastronomiche della Sardegna. “Fino a oggi, sono nove i Comuni che hanno aderito all’iniziativa, ma ce ne sono tanti altri pronti ad aderire. La pandemia ci ha rallentato, ma non ci ha fermato. A breve, inaugureremo una nuova impresa domestica a Cugliari, in provincia di Oristano. Piano piano, facendo le cose per bene, si va avanti“, afferma Veronica Matta.
E così, sempre a Cuglieri “Oros de Domo” sforna già dolci e panadas, mentre a Oliena, a 10 chilometri da Nuoro, c’è il primo home-restaurant. “Il titolare è un pensionato e famoso ristoratore che ha deciso di chiudere il locale e di riaprirlo in casa. Anno dopo anno mi racconta di essere felice di riuscire a integrare la pensione con l’attività domestica“, sottolinea la presidente di “Sa Mata, l’albero delle idee”. L’ultimo laboratorio casalingo è, invece, il forno “Cum Pà” di Badesi, in provincia di Sassari, specializzato nella produzione di pane tradizionale.
“Tutelare le nostre tradizioni significa rafforzare la nostra identità. Quello che mangiamo ci racconta quello che eravamo, quello che siamo e quello che saremo. Insomma, tradizione significa riconoscersi nella propria storia“, conclude Veronica Matta.
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