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Telescopio o parco eolico? Il futuro di un’ex miniera in Sardegna dipende (anche) dalla crisi energetica

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Un parco eolico con torri alte fino a 300 metri dovrebbe nascere a pochi passi dal sito scelto per l’installazione di un telescopio europeo. Ma i due progetti non possono viaggiare insieme e a decidere sarà il Consiglio di Stato

In Sardegna potrebbe nascere presto un enorme parco eolico ma non tutti ne sono felici. L’ex sito minerario di Sos Enattos, nel cuore della Barbagia, è stato scelto dalla Sardeolica srl per installare sei torri eoliche alte circa 300 metri.

Il problema è che lo stesso sito è stato scelto per realizzare il progetto europeo Et, Einstein Telescope, un centro di ricerca che sarà tra i più importanti del pianeta e creerà 35 mila nuovi posti di lavoro. La miniera dismessa è stata scelta – scrive il Corriere della Sera – perché è “l’unico posto della Terra in cui è possibile ascoltare alla perfezione i sussurri dell’universo e misurare le onde gravitazionali”.

Se quelle pale eoliche venissero posizionate proprio lì, romperebbero il silenzio che aveva portato i tecnici europei a scegliere quel sito per il mega telescopio.

La comunità non vuole le pale eoliche

“È una follia, vogliono condannarci alla marginalità perpetua”, ha spiegato Antonio Calia, sindaco di Lula. “Faremo di tutto per sventare la prepotenza di questo affare per pochi, con l’alibi dell’energia rinnovabile”.

Il tempo stringe perché il decreto-energia del governo Draghi ha velocizzato gli iter di approvazione degli impianti energetici rinnovabili per rispondere alle necessità della crisi energetica. Ma la Regione Sardegna ha deciso di impugnare quel decreto perché, in quanto Regione a statuto speciale, ha competenza primaria in materia di paesaggio e di energia.

Il futuro dell’ex sito minerario, dunque, sarà deciso dal Consiglio di Stato.