A sottolinearlo è l’ultimo report dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna.
Cresce l’allarme lingua blu in Sardegna. Ben 666, rispetto ai precedenti 360, i focolai della cosiddetta febbre catarrale degli ovini con il sierotipo 3. A sottolinearlo è l’ultimo report dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna. Tra le province con più centri di infezione, Nuoro (176) e Oristano (173). Proprio qui, secondo l’Azienda Sanitaria Locale (ASL), gli animali contagiati sono 3.600. 215, invece, gli esemplari deceduti a causa della patologia. Situazione migliore, almeno per ora, a Sassari, in Gallura, in Ogliastra, nel Medio Campidano, nel Sulcis e a Cagliari. “Chiediamo la convocazione di un incontro urgente alla Regione Autonoma della Sardegna per conoscere le dimensioni del fenomeno“, scrive il Presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, in una lettera indirizzata agli assessori dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale, Armando Bartolazzi, e dell’Agricoltura e Riforma Pastorale, Gian Franco Satta.
Quasi raddoppiati i focolai di lingua blu in Sardegna: ora sono 666 https://t.co/3LEazbcQYX.
— Tgr Rai Sardegna (@TgrRaiSardegna) September 4, 2024
La “lingua blu”, che è una malattia non contagiosa, infesta l’Isola da almeno 20 anni. In due decenni, una vera e propria ecatombe per il comparto agricolo regionale, con 800mila capi di bestiame morti e incalcolabili perdite economiche.