Home Attualità Sanremo, artisti sfilano sul Green Carpet ma di sostenibile a questo festival...

Sanremo, artisti sfilano sul Green Carpet ma di sostenibile a questo festival c’è ben poco

Un festival che sa troppo di greenwashing. Ecco cosa pensiamo ad oggi della 73esima edizione del Festival di Sanremo. 

Una prima serata quella del Festival di Sanremo, la kermesse musicale giunta alla sua 73esima edizione, ricca di colpi scena. Dalla presenza per la prima volta all’Ariston del presidente della Repubblica, alla furia di Blanco sul palco dell’Ariston di Sanremo che ha preso a calci i fiori perché non sentiva più l’audio in cuffia, fino al monologo dell’influencer Chiara Ferragni. Anche quest’anno per tutta la settimana il festival è già il principale trend del web (e non solo).

Eni sponsor dell’evento e “Green” carpet

Un evento di portata internazionale, una vetrina per gli artisti per portare nel mondo la musica italiana, ma anche un’occasione per diffondere e sensibilizzare su determinate tematiche. Peccato però che di ambiente e rispetto per il Pianeta non si è nemmeno accennato.

Ma ciò non ci stupisce visto la scelta, per il secondo anno consecutivo, di Eni, l’industria dei combustibili fossili, come sponsor dell’evento.

La compagnia Plenitude di Eni ha l’obiettivo di “avere un impatto positivo su persone, comunità e ambiente” (dicono). La risposta di Greenpeace non tarda ad arrivare: “Eni continua a prendere in giro gli italiani, sfruttando ancora una volta il Festival per fingersi green.

Lo scorso anno proprio dal palco dell’Ariston, nel corso della quarta serata del Festival, arrivò l’urlo di protesta  “Stop Greenwashing” al termine dell’esibizione di La Rappresentante di Lista che ha cantato Be My Baby delle Ronettes e insieme a loro anche Ginevra, Margherita Vicario e Cosmo.

Un paradosso poi scegliere di trasformare il red carpet all’esterno dell’Ariston in “green carpet“, con il logo di Eni Plenitude in bella vista.

Ma almeno gli artisti che hanno sfilato sul green carpet indossavano abiti sostenibili o second-hand? Poteva essere un’ ottima occasione sfilare su un tappeto verde, realizzato proprio per veicolare un messaggio di sostenibilità, e indossare vestiti riadattati come messaggio per sensibilizzare sulle tematiche ambientali. No, nulla di tutto questo.

Gli unici messaggi, anche se non a tema ambiente (il modo e lo stile può piacere o meno), sono arrivati dalla Ferragni che ha deciso di indossare una “stola-manifesto” con sopra impressa, scura e a chiare lettere, la scritta “Pensati libera“, dedicata a tutte le donne che hanno voglia di sentirsi semplicemente loro stesse senza essere giudicate. Ma anche un abito bianco con le scritte dei suoi haters e le offese che riceve tra i commenti sotto ai post che pubblica sul suo profilo Instagram, come a voler esorcizzare l’odio che purtroppo pervade il mondo dei social.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Chiara Ferragni ✨ (@chiaraferragni)


Canzoni a Sanremo, in quante si parla di ambiente?

Se né con gli abiti né con altri messaggi si parla di ambiente al festival, allora i cantanti avranno usato la loro musica per avvicinare il pubblico a tematiche differenti dall’amore? No, nemmeno questo.

Eppure negli anni non sono mancate le canzoni a tema ambientale diventate celebri proprio sul palco dell’Ariston. Ecco una top 10 selezionata direttamente da TeleAmbiente.

Il monologo di Benigni sulla Costituzione ma non parla della tutela dell’ambiente

 “Quest’edizione è particolare perché cade nel 75° anniversario della Costituzione, e la Costituzione è legatissima con l’arte, la Costituzione è un’opera d’arte e ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria, perché butta all’aria l’oppressione e la violenza che c’era prima, ci fa sentire che viviamo in un Paese che può essere giusto e bello, che si può vivere in un mondo migliore”. Con queste parole Roberto Benigni ha dato il via sul palco dell’Ariston alla prima serata dell’edizione del festival parlando proprio della Costituzione.

Peccato però che anche in questo caso non si è fatta alcuna menzione all’introduzione (non a caso proprio un anno fa) della tutela dell’ambiente in Costituzione.

L’8 febbraio 2022 è stata una data da ricordare perché sono state approvate le modifiche di due articoli della Costituzione Italiana per dare il giusto spazio all’argomento della tutela dell’ambiente e della biodiversità (art.9 e art.41). Ma anche questa occasione non è stata colta per parlare di un traguardo davvero importante.

Che voto diamo quindi a questo festival in ambito sostenibilità? Attendiamo il termine di questa edizione per fornirvi le nostre pagelle definitive ma al momento la sufficienza è davvero lontana.

Articolo precedenteSanremo 2023, seconda Serata con Morandi, Ranieri, Albano ed i Black Eyed Peas
Articolo successivoRoma, uomo accoltellato alla Stazione Termini in gravi condizioni