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A Sanremo 2025 tira ancora aria di greenwashing

A Sanremo 2025 tira ancora aria di greenwashing

Dall’11 al 15 febbraio torna il Festival di Sanremo con i soliti sponsor campioni di greenwashing: Eni, Coca-Cola, Costa Crociere, Suzuki e Generali.

Anno nuovo, stessi sponsor. Torna il Festival di Sanremo e, anche in questa edizione 2025 guidata da Carlo Conti, ritroviamo gli stessi brand ad accompagnare la kermesse musicale più amata d’Italia. Tra i partner ufficiali, infatti, ci sono Eni (nella duplice veste Enilive e Plenitude), Coca-Cola, Costa Crociere, Suzuki e Generali. Alla squadra di sponsor quest’anno si aggiunge quest’anno anche Tim, mentre Vera Lab continua la sua partnership per la skincare.

Tra un green carpet e l’altro, anche la 75esima edizione del Festival aprirà le sue porte al greenwashing. Le aziende appena citate hanno fatto dell’ambientalismo di facciata il loro metodo principale per instaurare partnership e sponsorizzare eventi.

L’organizzazione del Festival, come ha fatto lo scorso anno con timidi tentativi di gestire il riciclo delle bottiglie in plastica, anche questa volta ha cercato di introdurre l’ambiente nella kermesse. In occasione dell’evento musicale, la città ospiterà un nuovo spazio: il Living Garden Hub nei Giardini Vittorio Veneto. Un luogo pensato per ospitare eventi e attività parallele incentrati su musica, innovazione, territorialità e sostenibilità.

Gli sponsor campioni di greenwashing a Sanremo 2025

Questo tocco “green” all’evento, però, non basta a nascondere gli sponsor, tanto ingombranti quanto inquinanti. Eni prima di tutti, che con la “famiglia” di aziende porterà la sua pubblicità tra i fiori sanremesi, sperando che il loro profumo possa mascherare le emissioni.

Oltre alla collaborazione con la kermesse musicale, il colosso dei combustibili fossili ha occupato un’altra fetta del mercato pubblicitario: quella dello sport e, più precisamente, del calcio di serie A. L’anno scorso, infatti, Enilive aveva annunciato il sodalizio biennale con la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Il tutto “per distogliere l’attenzione dalle sue gravi responsabilità per la crisi climatica”, spiega Greenpeace.

Spostare l’attenzione dalle responsabilità in materia ambientale è un obiettivo condiviso anche da Coca-Cola. La multinazionale delle bevande zuccherate, infatti, riempirà gli schermi e le strutture del Festival con il suo tipico rosso. Il verde, invece, non è una tonalità realmente amata dall’azienda, che di recente ha anche fatto un passo indietro sui suoi obiettivi di sostenibilità. L’ennesima dimostrazione di greenwashing da parte del principale inquinatore globale di plastica.

Nell’edizione 2025 di Sanremo presente anche Costa Crociere, che presiederà l’evento con la nave ammiraglia della flotta “Costa Toscana”. La società di navigazione italiana, di nuovo partner dell’evento, appartiene al gruppo Carnival Corporation & plc, tra le compagnie più inquinanti al mondo secondo i dati di Transport & Environment. L’Italia, inoltre, è il Paese europeo che risulta più inquinato proprio dal turismo nautico.

Infine, a completare il gruppo di main sponsor della kermesse ci sono Suzuki, che in passato è stata accusata di aver truccato i dati sulle emissioni dei suoi veicoli, e Generali, la compagnia assicurativa che ha anche finanziato il secondo impianto più grande d’Europa (Kozienice). La miniera di lignite a cielo aperto inquina l’acqua di oltre 30mila persone e rimarrà aperta fino al 2044 (Turow).

Greenpeace contro gli sponsor di Sanremo con il Fantagreenwashing 

Accanto alla gara musicale, quindi, si svolgerà anche quella tra i campioni del greenwashing, come denuncia Greenpeace. L’associazione ambientalista, ispirandosi al gioco Fantasanremo, ha indetto il Fantagreenwashing, “il premio più ambito dalle società inquinanti”.

Greenpeace, inoltre, ha anche richiesto accesso civico generalizzato (FOIA) a Rai Pubblicità sui finanziamenti elargiti dalle aziende inquinanti alla kermesse musicale. Atti e documenti che aiuterebbero a comprendere quali cifre sono state investite da sponsor e partner del Festival, tra i maggiori inquinatori che contribuiscono alla crisi climatica, e in cambio di quali spazi e servizi. L’obiettivo degli ambientalisti è evitare che l’evento musicale più atteso dell’anno continui a essere una vetrina per le aziende inquinanti, presenti per il quarto anno consecutivo.

Chi vincerà la gara a colpi di ambientalismo di facciata?

 

 

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