Achille Lauro, reduce dal grande successo di ‘Amore disperato’ con cui ha definito una nuova immagine di sé, sarà sicuramente uno dei protagonisti dell’imminente festival di Sanremo. Nel corso di una conferenza stampa ha parlato della sua maturazione artistica e del futuro.
Achille Lauro è pronto per la sua quinto Festival di Sanremo (3 in gara ed una come ospite fisso).
“Non ho più 20 anni e sono contento di non averli”, ha detto nel corso di una conferenza stampa che si svolta a Milano.
Lauro De Marinis, a 34 anni, è cresciuto, sotto tanti punti di vista, non sembra più l’eccentrico artista che voleva stupire a tutti i costi e che sul palco di Sanremo ha dato sempre sfogo al suo estro creativo, molto spesso anche con look eccessivi e dissacranti.
“La reinterpretazione dell’iconografia cattolica, con il quadro del Battesimo nel 2022, mi ha rovinato la carriera – ha sorriso il cantautore – ma non voleva essere offensiva, era una performance artistica, come quelle di Madonna o David LaChapelle”.
Una trasformazione che lo ha portato da trapper a cantautore, e che gli ha permesso di ampliare il suo pubblico.
Ad oggi è un artista che piace a tutte le generazioni ed i risultati dei suoi live ne sono una testimonianza tangibile.
A Sanremo. Achille Lauro, sarà in gara con ‘Incoscienti Giovani’.
“Torno in una veste diversa – ha sottolineato il cantautore – perché la canzone che porto, ‘Incoscienti Giovani’, merita un grande palco. Spesso si è detto che ho cercato di stupire gli altri, in realtà ho sempre pensato di voler stupire me stesso, rifacendomi alle grandi produzioni internazionali, ai grandi costumi e alle performance, ispirandomi alle grandi rockstar degli anni ’70”.
Il cantautore nell’ultima stagione televisiva ha raccolto giudizi positivi anche in tv come giudice di X Factor.
“È venuto fuori il mio lato umano – ha evidenziato- che finora era rimasto un po’ nascosto. E sì, lo rifarei. E penso che anche Sky e Fremantle siano d’accordo”,(lasciando ipotizzare una sua conferma per la prossima edizione).
A 34 anni, Achille Lauro rivendica un percorso e una maturazione che lo hanno portato a essere quello che è oggi.
“Ho spaziato molto – ha raccontato Achille Lauro – ho sperimentato, sono stato all’estero per molto tempo, e ora dopo tanto lavoro credo di poter dire di avere trovato una mia identità. Sono cresciuto con i grandi cantautori italiani e romani e la musica che sto facendo echeggia quel mondo lì, degli anni Settanta, Ottanta, Novanta, che ascoltavo in macchina con i miei”.
Il pezzo che propone a Sanremo, in effetti, è un’intensa ballad, ispirata da una storia vera, ambientata nella periferia romana. Il brano racconta la storia di una ragazza in cerca di amore e identità, un tema universale che può essere interpretato in più modi.
L’artista per i bookmaker è tra i favoriti.
“Un po’ mi preoccupa questa cosa – ha proseguito Achille Lauro, sorridendo. Però non sento la competizione e non mi interessa. Le altre volte che sono stato in gara non è andata benissimo ai fini della classifica, ma alla fine nel 2019 ci ricordiamo o no del delirio di Achille Lauro con Rolls Royce? Ha colpito, ha definito chi fossi, mi ha regalato soddisfazioni. Oggi Sanremo ha una magia: lascia spazio a tutti”.
“Con ‘Incoscienti Giovani’, nata un paio di anni fa – ha aggiunto – parlo della mia storia, perché è più facile rubare dalla realtà che inventare qualcosa. Di giovani addormentati, cresciuti ai bordi del raccordo: è una dedica a chi è cresciuto come me, ma la bellezza della musica è che ognuno può leggerla come vuole. Io non credo di essere grande interprete, ma racconto bene quello che ho vissuto”.
Il brano è anche un omaggio a Roma, come lo sono le cover che propone in coppia con Elodie. I due nella serata del venerdì canteranno ‘A mano a mano’ scritta da Riccardo Cocciante e portata al successo da Rino Gaetano e ‘Folle città’ di Loredana Bertè.
“Questa canzone (A mano a mano, ndr) è un simbolo della mia adolescenza – ha affermato Achille Lauro – noi proporremo una versione ibrida tra i due artisti che l’hanno cantata. Era tempo che volevo duettare con Elodie, siamo molto vicini in come viviamo le canzoni, lei non è solo una cantante, ma vive quello che canta. Il dramma romano di chi è cresciuto nelle periferie”.
Achille Lauro è un sognatore che guarda sempre avanti, ai progetti futuri, che non si ferma: “Sono sempre quattro anni avanti, sempre insoddisfatto e alla ricerca di qualcosa”.
“È dal 2021 che non pubblico un album – ha fatto notare – e ora, con canzoni che sono arrivate dal cielo, sono pronto: uscirà prima dell’estate, a breve annunceremo anche un tour nei palazzetti, mentre raddoppia già lo show al Circo Massimo ( in programma il 29 giugno ed il primo luglio, ndr)”.
“E da lì inizia un nuovo percorso – ha continuato Achille Lauro – che ci porterà agli stadi e all’estero. Poi ci sarà anche la nascita della fondazione Ragazzi Madre per aiutare giovani in difficoltà”.
“Ho avuto tanto dalla vita – ha concluso il cantautore – mi sembra giusto dare qualcosa indietro. Sanremo è la ciliegina di quest’anno, ma sotto c’è una grande torta”.
Al festival Achille Lauro avrà anche uno spazio, dedicato alla musica R.M. Confidential, dove ospitare giovani emergenti: “Si parlerà di tematiche importanti e dove la sera potrete passare a sbronzarvi”, ha scherzato ancora.