Sanremo 2024, il festival della musica italiana si tinge di green(washing)

Dopo il Fantasanremo arriva anche il Fantagreenwashing di Legambiente. Ecco gli sponsor di questa edizione del Festival di Sanremo (e vi spieghiamo perchè si tratta di greenwashing).

Coca Cola, Eni (di nuovo), ma anche Generali e Costa Crociere. Questi sono i nomi degli sponsor della 74esima edizione del Festival di Sanremo.

Sul “green carpet” e sul palco dell’Ariston spazio alle aziende che di green hanno ben poco. Nel loro caso sarebbe meglio parlare di greenwashing.

Dopo l’edizione 2023 contestata dagli ambientalisti per via della sponsorizzazione di Eni, quest’anno tra i fiori sanremesi arriva Coca-Cola.

Il lavoro dei consorzi di riciclo che supporteranno la gestione dei rifiuti  della multinazionale durante l’evento è noto. Ma ciò che non torna è il comportamento da sempre tutt’altro che trasparente di Coca-Cola, che invece di ridurre l’utilizzo della plastica, ne ha aumentato l’impiego per gli imballaggi nel 2022 (+6%).

Eni sponsor del Festival per il terzo anno consecutivo

Seguendo le orme del Fantasanremo, Legambiente ha lanciato il “Fantagreenwashing” con l’hasgtag #EniStonaTutto.

Anche quest’anno Eni sarà presente al Festival di Sanremo con la sua campagna Plenitude: ma il greenwashing suona male!”, si legge in un comunicato dell’associazione.

Una scelta che Legambiente definisce “di facciata” visto che la società continua a estrarre idrocarburi in diversi giacimenti situati in tutto il mondo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Legambiente (@legambiente)

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Legambiente (@legambiente)

ENI, infatti, è tra i principali sponsor della kermesse canora per il terzo anno consecutivo e per l’edizione 2024 addirittura raddoppia: per fingersi green, il colosso del petrolio e del gas sarà infatti presente sul palco dell’Ariston sia con Plenitude che con Enilive.

Il Festival di Sanremo non dovrebbe più accettare finanziamenti da un’azienda come ENI che, continuando a lucrare sul gas e sul petrolio, causa migliaia di morti ogni anno“, scrivono gli attivisti di Greenpeace.

E anche Greenpeace lancia una campagna “usa il nostro filtro per smascherare il vero volto di ENI!“, ed uno spot: “Fuori ENI da Sanremo“, “fuori i criminali climatici dal festival”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Greenpeace Italia (@greenpeace_ita)

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Greenpeace Italia (@greenpeace_ita)

Gli altri sponsor del Festival

Tra i partner istituzionali della manifestazione c’è anche Costa Crociere, appartenente al gruppo Carnival Corporation & plc. tra le compagnie del settore più inquinanti al mondo (dati Transport & Environment).

E per concludere con Generali che ha anche finanziato il secondo impianto più grande d’Europa (Kozienice), una miniera di lignite a cielo aperto che inquina l’acqua di oltre 30mila persone e che rimarrà aperta fino al 2044 (Turow).

 

Il direttore artistico di Sanremo, Amadeus, ha annunciato che il palco dell’Ariston non sarà decorato dai fiori. Utilizzare i fiori recisi, infatti, è tutt’altro che sostenibile. Quindi, per quest’anno solo boquet. Bene, era ora c’è da dire. Ma alla luce di chi supporta economicamente il festival quest’anno, questa scelta, con tutte le buone intenzioni, non renderà il palcoscenico dell’Ariston più sostenibile.

Un evento di questa portata dovrebbe essere, a nostro avviso, una vetrina importante per dare spazio a chi è davvero sostenibile, lanciando un messaggio differente da quello che si è scelto per questa 74esima edizione del festival.

Speriamo che almeno gli artisti ascoltino l’appello lanciato dagli attivisti di Extinction Rebellion: “Sul palco parlate di clima”.

Quanti guarderanno il Festival di Sanremo quest’anno? Ecco cosa ci hanno risposto le persone nella puntata di Vox Populi, un programma di TeleAmbiente.