“È uno dei prodotti più sostenibili in assoluti, lo abbiamo misurato attraverso dei metodi di calcolo validati dalla Commissione Europea e a maggior ragione stiamo ora ragionando e stiamo facendo dei passi da gigante anche sul piano del packaging”. Luigi Cristiano Laurenza, segretario generale Pastai di Unione Italiana Food
Neanche la pasta, cibo principe delle ricette italiane, resiste al calo dei consumi legato all’aumento dei prezzi. Meno 4% l’anno scorso e meno 4,5% quest’anno. L’aumento del costo delle materie prime e dell’energia impongono un ripensamento dei metodi produttivi e del confezionamento per rispondere a necessità economiche e di salvaguardia del pianeta. Se ne è parlato al Sanatech, rassegna internazionale della filiera produttiva del biologico e del naturale a Bologna.
Luigi Pelliccia, responsabile dell’Ufficio studi di Federalimentare, ha dichiarato: “La pasta è un prodotto di grandissima qualità, popolare, di grande tradizione, di immagine, costa poco, permette di sfamare una famiglia con poco, quindi è privilegiato in questo contesto perché ha le caratteristiche per venire incontro a un consumatore che cerca di risparmiare”.
“La pasta – ha spiegato il segretario generale Pastai di Unione Italiana Food, Luigi Cristiano Laurenza – è un prodotto naturalmente sostenibile dal campo alla tavola, è uno dei prodotti più sostenibili in assoluti, lo abbiamo misurato attraverso dei metodi di calcolo validati dalla Commissione Europea e a maggior ragione stiamo ora ragionando e stiamo facendo dei passi da gigante anche sul piano del packaging”.