Linfomi, seminario su nuove frontiere terapeutiche, senza chemioterapia e legge sul diritto all’oblio
A Firenze, si è svolto il Seminario pazienti-medici, organizzato da Ail, Gruppo Ail Pazienti Linfomi, Fondazione Italia Linfomi.
Nel corso dell’incontro è stato illustrato lo stato dell’arte relativamente alle innovazioni scientifiche che stanno rivoluzionando le terapie per curare i linfomi.
Si stanno compiendo grandi progressi e si sta passaggio dalla tradizionale chemioterapia a trattamenti, meno invasivi e più mirati nei confronti del singolo tumore.
Il punto è stato fatto dal presidente Ail Firenze, Alberto Bosi: “Oltre all’efficacia, essendo target therapy si riducono moltissimo gli effetti collaterali”.
“In molte patologie – ha spiegato – non si usano più i chemioterapici con grande miglioramento della qualità della vita, anche in relazione per esempio a complicazioni abbastanza frequenti e fastidiose, come per esempio la perdita dei capelli per le donne”
Le novità più rilevanti riguardano le cure per i linfomi aggressivi e sono legate allo sviluppo di nuovi anticorpi monoclonali.
Luca Nassi, SOD Emalotogia, dell’AOU Careggi ha illustrato le innovazioni: “Tra questi gli anticorpi bispecifici che legano due tipi di cellule diverse. Sia le cellule della malattie che linfociti-T permettendo di agganciare il sistema immunitario alla patologia, ottenendo risposte estremamente buone e promettenti in pazienti altrimenti refrattari alle terapie precedenti”.
“Ci sono le CAR-T cellule ingegnerizzate attualmente in commercio – ha sottolineato Nassi – che hanno permesso di dare una chance terapeutica a pazienti attualmente in terza linea di trattamento, nei casi di linfoma diffuso a grandi cellule b dalla seconda linea di trattamento”.
“Vi sono già delle sperimentazioni in corso – ha continuato – per anticiparle come consolidamento in pazienti che non ottengono risposta dopo la prima linea di trattamento”
Come ha ricordato Mario Tarricone, Gruppo pazienti linfomi, durante il seminario, si è parlato anche della proposta di legge e di civiltà, relativa all‘oblio oncologico.
“È importante – ha detto Tarricone – che ci sia una legge che consenta a queste persone di essere tutelate”.
“La legge sul diritto all’oblio – ha aggiunto – che già è stata adottata in Francia, e in Italia c’è una proposta di legge approvata alla Camera e che attende l’ok del Senato, prevede proprio questo. I pazienti che hanno terminato le terapie e sono in remissione completa da più di 10 anni dall’inizio della remissione, possono legittimamente, senza incorrere in sanzione di legge, non dichiarare il proprio stato di ex paziente oncologico in sede di accesso al credito, alle polizze assicurative o in sede di adozione”.
Questa legge è fondamentale per ripristinare a pieno i diritti degli ex pazienti oncologici e per non farli sentire discriminati.