Grazie all’inchiesta del Salvagente si è scoperto che alcune marche di pollo in commercio recano la presenza di tracce di salmonella. Adesso è arrivata la conferma: si tratta del batterio Infantis, uno degli organismi super resistenti agli antibiotici.
Lo scandalo della salmonella nel pollo è scoppiato grazie all’inchiesta del numero di aprile del Salvagente: alcuni marchi di petto di pollo venduti regolarmente in Italia contengono tracce di batteri della salmonella.
Quello che non si sapeva era il nome del batterio presente. Adesso grazie a ulteriori indagini si è scoperto che si tratta del batterio Infantis, uno dei cosiddetti super organismi resistenti agli antibiotici.
Lavare il pollo aumenta del 30% il rischio di contaminare gli altri cibi Così piano della cucina e l’insalata sono esposti al contagio di batteri. Ecco come evitare inutili pericoli https://t.co/rtS7bT6qBw pic.twitter.com/JZ3fqAFacr
— il Salvagente (@ilSalvagenteit) April 23, 2022
“Si tratta di una salmonella particolarmente preoccupante” commenta Riccardo Quintili, direttore del Salvagente, “perché, oltre a creare la possibilità di una intossicazione nel consumatore, si rischia anche che questa patologia poi non possa venir risolta dagli antibiotici che si usano di solito.”
“Adesso dobbiamo capire cosa stanno facendo le industrie produttrici e le autorità italiane e europee per risolvere il problema,” conclude Quintili, “ma anche cosa possiamo fare noi per evitare di prenderci una brutta salmonellosi, pericolosa per gli adulti ma soprattutto per i bambini“.