Denunciato il proprietario del terreno: ora è accusato di gestione di rifiuti non autorizzata e di ricettazione.
Una nuova discarica abusiva di rifiuti scoperta e sequestrata in Campania. La Guardia di Finanza di Salerno ha posto i sigilli in un terreno agricolo di oltre 4.000 m² ad Angri: l’area era stata trasformata in un deposito di rifiuti speciali, tra cui autoveicoli, pneumatici e scarti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Nel terreno, adiacente ad un’autofficina, c’erano centinaia di rifiuti di ogni genere, tra cui 50 pneumatici usurati, 20 modem per la connessione a Internet, 200 tra motori e altre parti meccaniche di autoveicoli e 30 autovetture, alcune delle quali interessate anche da vincoli amministrativi.
Il proprietario del terreno è stato denunciato per gestione di rifiuti non autorizzata, non avendo le concessioni per l’attività di smaltimento, e per ricettazione, per via dei fermi amministrativi che interessavano alcuni mezzi e anche perché non è stato possibile accertare la provenienza di gran parte degli autoveicoli o di altri componenti rinvenuti nell’area ora sottoposta a sequestro.
Le conseguenze dello smaltimento illecito dei rifiuti speciali, a livello ambientale, possono essere devastanti. Basti pensare che, come riporta Legambiente, un cambio d’olio (quattro litri) di una sola auto può inquinare un’area grande quanto un campo di calcio o sei piscine olimpioniche. Oppure, considerando le componenti dei RAEE, il loro intero ciclo di vita prevede in primis lo sfruttamento di terre rare e di persone (quasi sempre in Paesi in via di sviluppo), come segnala anche il Parlamento europeo che ha approvato alcune norme che ne regolano la produzione e l’utilizzo. Va anche ricordato che le apparecchiature elettriche ed elettroniche, al loro interno, contengono materiali potenzialmente nocivi, a cominciare da metalli pesanti come il piombo, che con il deterioramento dei RAEE per via degli agenti atmosferici può contaminare l’ambiente circostante, avvelenando la flora e la fauna, compreso l’uomo.