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IL GOVERNO INCASSA PRIMI DUE SI SUL ROSATELLUM BIS, M5S E MDP PORTANO LA “RIVOLTA” IN PIAZZA

Il Governo incassa le prime due delle tre fiducie chieste sulla riforma elettorale con 307 e 308 voti favorevoli, 90 e 81 contrari e 9 e 8 astenuti.
Come preannunciato le prime due votazioni si sono svolte senza nessun intoppo in Aula.
Tensioni invece, sono attese nel pomeriggio di giovedi’ (o al piu’ tardi venerdi’ mattina), sul voto finale che sara’ a scrutinio segreto.
Anche se la maggioranza ostenta sicurezza, al momento sono una settantina i franchi tiratori ed alcuni sperano che il numero non cresca.
Fonti parlamentari intanto preannunciano che il Governo porra’ la questione di fiducia anche a Palazzo Madama, per accelerare e blindare il testo del Rosatellum prima della legge di bilancio.
E mentre il Pd difende la scelta, unico modo per portare a casa la riforma elettorale, infuria la polemica.
Forza Italia e Lega Nord escono dall’aula per rimarcare la loro posizione nei confronti del Governo, pur ribadendo il loro voto favorevole alla riforma.
M5s e Mdp portano nelle piazze la rivolta contro il Rosatellum bis.
In piazza Montecitorio Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico parlano dI “golpe istituzionale” ed “attacco alla democrazia”.
“La melma del Paese non torni in alto” – dice Grillo.
D’Alema attacca: “Legge inaccettabile, la dirigenza del Pd logora la democrazia”.
Critiche allo stop al dibattito sulla riforma elettorale arrivano anche da Giorgio Napolitano, per il quale il ricorso alla fiducia «limita pesantemente» l’ambito di intervento dei parlamentari.
Tensioni si sono registrate anche tra i dem.
Le astensioni sono arrivate infatti da quanti nella maggioranza hanno definito «inopportuna» la fiducia, come alcuni deputati di Des-Cd o, nel Pd, Gianni Cuperlo e Rosi Bindi, che ha votato la fiducia ma dirà «no» alla legge nel voto finale.
Alle critiche, il segretario del Pd, Matteo Renzi, risponde ricordando che la fiducia sulla legge elettorale fu posta da De Gasperi nel 1953: «Si è parlato di fascistellum – attacca – abbiamo una torsione verso l’assurdo di commenti che ci definiscono come fotocopia del fascismo. Ci rendiamo conto della gravità di questa violenza verbale? Il Rosatellun prevede collegi in misura inferiore al Mattarellum ma dove sia l’elemento fascista dei collegi sfugge».