La petizione popolare è stata inviata all’apposito portale del Parlamento Ue: ecco cosa chiedono i Comitati contro l’impianto.
Contro il futuro termovalorizzatore di Roma arriva una petizione popolare al Parlamento europeo. L’Unione dei Comitati contro l’impianto che sorgerà in zona Santa Palomba ha infatti raccolto 13mila firme, inviate il 31 ottobre corso al portale petizioni del Parlamento Ue. In attesa dell’ammissibilità, le petizione punta alla trattazione di merito. Ovvero, che venga riconosciuto a livello europeo il danno ambientale e alla salute secondo il principio di precauzione.
“Auspichiamo che il primo iter procedurale, relativo all’ammissibilità, possa essere avviato e concluso celermente. Auspichiamo il celere avvio anche per la trattazione di merito, perché qui c’è di mezzo il principio di precauzione” – spiegano i Comitati contro il termovalorizzatore – “Contrariamente alle imbarazzanti dichiarazioni di Gualtieri per cui il termovalorizzatore è amico dell’ambiente, chiediamo al Parlamento europeo una pronuncia di compatibilità con gli obiettivi ambientali europei considerato che l’incenerimento dei rifiuti, a lungo termine, causa danni ambientali significativi“.
La petizione popolare sarà affidata a due europarlamentari fortemente contrari all’inceneritore come Ignazio Marino (Alleanza Verdi-Sinistra) e Dario Tamburrano (Movimento 5 Stelle). “A loro il compito di assicurare miglior sorte alla petizione popolare di quanto finora avvenuto con Parlamento, Governo e Regione Lazio” – spiega ancora l’Unione dei Comitati – “Chiediamo anche di esaminare la compatibilità dell’inceneritore di Gualtieri, destinato a bruciare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno e per oltre tre decenni, con la legislazione Ue in materia di rifiuti e con gli obiettivi climatici europei (Regolamento Ue 2021/1119)“.