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Roma, una lettera a Papa Francesco contro il termovalorizzatore

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I referenti della Rete Tutela Roma Sud intendono consegnarla personalmente al Pontefice: “Chiederemo di essere ricevuti per spiegare le nostre ragioni e illustrare le nostre proposte alternative”.

Una lettera a Papa Francesco contro il futuro termovalorizzatore di Roma che sorgerà in zona Santa Palomba, a ridosso del IX Municipio. A scriverla i referenti della Rete Tutela Roma Sud, che raccoglie comitati cittadini, associazioni e parrocchie della zona. Gli attivisti hanno anche deciso di consegnarla personalmente al Pontefice sabato prossimo. Sia perché il Papa è anche vescovo di Roma, sia perché l’attenzione all’ambiente e alla salute è uno dei tratti distintivi di Jorge Bergoglio.

Queste le tappe del percorso: partenza alle 8 da Albano Laziale, a piedi fino a Castel Gandolfo, poi in bici fino a Santa Maria delle Mole e partenza verso il centro di Roma, per raggiungere via della Conciliazione alle 16.30. Nella lettera, si spiegano le ragioni sul no all’impianto. “Chiederemo a Sua Santità di concederci un’udienza per poter presentare la proposta di costituire una commissione internazionale di esperti indipendenti, con esperienza in campo ambientale e nello smaltimento di rifiuti, a cui afffidare la scelta delle migliori soluzioni disponibili“, spiegano i referenti.

La lettera a Papa Francesco è l’ultimo tentativo di comitati e associazioni contrari al termovalorizzatore di Roma, dopo la sconfitta in sede giudiziaria con i ricorsi respinti dal Tar del Lazio. “Temiamo che il prossimo Giubileo, che la Chiesa Cattolica celebrerà nel 2025, possa essere strumentalizzato per giustificare i poteri speciali con cui, in deroga alle leggi regionali e nazionali di tutela della salute e dei diritti dei cittadini, si vorrebbe realizzare quell’impianto di incenerimento” – aggiungono gli attivisti – “L’impianto, tra l’altro, non sarà pronto per il 2025 e si è deciso di costruirlo in un’area densamente popolata, all’estrema periferia Sud di Roma“.