Addio delibera 140. Roma Capitale presenta, con una delibera, la proposta di un nuovo regolamento per il suo patrimonio indisponibile.
Al centro del documento la volontà di valorizzare le realtà culturali che hanno in gestione dei beni del Campidoglio e che hanno fatto da collante sociale durante l’emergenza Covid.
Nella visione della giunta Gualtieri, la città dei 15 minuti dovrebbe ripartire proprio da questi luoghi di partecipazione. Per questo è prevista la creazione di due nuovi istituti che valuteranno cosa fare dei beni inutilizzati e verificheranno il valore sociale delle attività svolte.
“È un regolamento nuovo, straordinario, di grande cambiamento sulla gestione del nostro patrimonio pubblico, per consentire ai cittadini, alle associazioni di valorizzarlo, di renderlo fruibile, di animare i nostri spazi, i nostri quartieri con attività che rendano la nostra città più vicina, più capace di offrire servizi alle persone. Roma ha un patrimonio grandissimo, spesso inutilizzato o in situazioni di degrado, con questo regolamento ci mettiamo nelle condizioni di riaccendere le luci della nostra città”, afferma il sindaco Gualtieri.
Tobia Zevi, Assessore al Patrimonio: “Ci sono varie modalità di assegnazione, oltre alla classica concessione c’è la coprogettazione, l’istanza di parte, la possibilità dei patti di collaborazione, tutti quegli istituti che negli anni sono stati elaborati, anche dall’evoluzione del Terzo settore, e che ci permettono di individuare, per ogni luogo, la soluzione più adatta. La collaborazione tra istituzioni, cittadini, Terzo settore ma anche grandi attori nazionali e internazionali è secondo noi fondamentale. L’obiettivo è aprirlo questo patrimonio, non tenerlo chiuso nei cassetti senza che nessuno lo conosca e possa effettivamente fruirne. Oggi il patrimonio è costituito da concessioni scadute noi abbiamo come primo obiettivo
riportare la salubrità amministrativa e cioè fare sì che chi ci
sta dentro abbia una concessione effettivamente valida e quindi possa programmare il proprio futuro in maniera semplice, chiara e
trasparente ”.