Roma, un open day per la diagnosi dei tumori della pelle

Un appuntamento aperto a tutti, compresi i non cittadini italiani, affinché la sanità sia realmente pubblica e universale. Tutte le info per prenotarsi.

Una straordinaria iniziativa di autentica sanità pubblica e universale, quella che si terrà sabato 22 giugno presso i locali della parrocchia di San Giuseppe Cafasso, a Roma, tra i quartieri del Quadraro e di Tor Pignattara. In occasione dell’apertura della festa patronale, infatti, alcuni medici specializzati offriranno visite gratuite, aperte a tutti, compresi i non cittadini italiani, per la diagnosi dei tumori della pelle.

In Italia, sempre più spesso, si fa fatica ad accedere alle cure, ma ancora di più alle visite diagnostiche. La prevenzione, però, resta essenziale e la salute va garantita a tutti, come spiega anche Aldo Morrone, medico dermatologo e già direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano. Tra gli organizzatori dell’open day c’è proprio il Prof. Morrone, che oltre a presentare l’evento ricorda che non saremo noi a salvare le periferie delle nostre città e del mondo, ma saranno le periferie a salvare noi.

L’appuntamento è per sabato 22 giugno, dalle 8.30 alle 12.30, nei locali della parrocchia in via Camillo Manfroni. È consigliata la prenotazione, contattando telefonicamente il parroco, don Gaetano Saracino, allo 06 2428414, oppure inviando una e-mail al professor Morrone (aldomorrone54@gmail.com).

Se davvero vogliamo migliorare la qualità della vita delle persone, serve una diagnosi precoce. Abbiamo deciso di lanciare delle campagne di visite gratuite nelle periferie di Roma, per fare prevenzione sui tumori della pelle, in particolare il melanoma e il carcinoma” – ha spiegato il professor Aldo Morrone – “Già sabato 22 giugno, presso la parrocchia di San Giuseppe Cafasso, visiteremo tutti gli abitanti gratuitamente, per prevenire la comparsa dei melanomi e fare una diagnosi precoce“.

L’iniziativa si può replicare nelle periferie, ma anche al centro, con la partecipazione di cittadini e istituzioni. Ma soprattutto, grazie alla volontà e alla professionalità di medici che, su base volontaria, decidono di dare un contributo per migliorare la qualità della vita dei cittadini“, ha aggiunto il professor Morrone.