Sei nuove fermate per portare la seconda linea metropolitana della Capitale fino al confine con il terzo Comune del Lazio per abitanti: tutte le prossime fasi di un iter complesso per un progetto decisamente ambizioso.
Una possibile, bella sorpresa per la Metro B di Roma. La seconda linea metropolitana della Capitale, infatti, potrebbe essere estesa con sei ulteriori fermate oltre l’attuale capolinea di Rebibbia, e percorrere quindi una lunga tratta che da Laurentina, alla periferia Sud, porterà fino a Guidonia Montecelio. Sì, avete letto bene: la Metro B potrebbe arrivare fino al Comune a Nord-Est di Roma che è il terzo di tutto il Lazio per numero di abitanti.
C’è infatti un primo via libera dopo l’approvazione, da parte della Giunta capitolina, dell’assestamento di bilancio al termine della riunione di giovedì scorso. Previsti 44 milioni di euro per prolungare la Metro B fino al confine tra il Comune di Roma e quello di Guidonia, nei pressi del Centro Agroalimentare Romano di Setteville. Una tratta ancora più lunga, e con più fermate, rispetto al progetto originale, risalente all’amministrazione Alemanno: al principio, l’idea era quella di prolungare la Metro B fino a Casal Monastero, aggiungendo altre tre fermate (San Basilio, Torraccia e, appunto, Casal Monastero) dopo l’attuale capolinea di Rebibbia. Lo riporta anche Il Messaggero.
Un progetto abbastanza ambizioso in una città come Roma, eterna anche per quanto riguarda l’attesa per le opere pubbliche, tra burocrazia, criticità di livello urbanistico e crisi politiche delle varie Giunte. Il progetto restò bloccato con le varie amministrazioni successive: quella di Ignazio Marino, il commissariamento del Comune con la guida di Francesco Paolo Tronca e poi la Giunta guidata da Virginia Raggi. Il progetto si è fatto ancora più ambizioso: non più tre nuove fermate per prolungare la Metro B, ma ben sei, fino al confine tra Roma e Guidonia Montecelio. Le nuove fermate dopo Rebibbia, secondo il progetto, dovrebbero essere quindi San Basilio, Torraccia, Casal Monastero, Tecnopolo, Settecamini e il CAR a Setteville.
Un progetto assolutamente ambizioso anche considerando la grande densità di popolazione delle aree che verranno coperte dal prolungamento della Metro B. L’obiettivo e la speranza sono quelli di decongestionare diverse arterie stradali che storicamente sono fortemente sotto pressione: non solo il Grande Raccordo Anulare e la via Tiburtina, ma anche la via Nomentana, non molto distante dal futuro percorso della metropolitana.
Lo ha spiegato chiaramente anche Eugenio Patanè. “Iniziamo, dopo aver affidato la project review a Roma Metropolitane, a dare concretezza al progetto del prolungamento della Metro B fino a Setteville, che abbiamo sempre considerato un obiettivo prioritario sopratutto per l’importanza che avrebbe per tutto il quadrante Est della città” – il punto dell’assessore capitolino alla Mobilità – “Prolungare la Metro B porterà grandi benefici alla mobilità cittadina, che ricadranno in particolare sulla circolazione del G.R.A. e sulla via Tiburtina, spesso congestionata nelle ore di punta in entrata o in uscita dalla città. Il progetto rientra nella nostra visione complessiva della mobilità, che mira a incentivare sempre di più all’utilizzo del trasporto pubblico“.
Il prolungamento della Metro B quindi consentirà al quadrante Tiburtino-Nomentano di essere uno dei più serviti dal trasporto pubblico, anche in vista della possibile realizzazione della Metro D (anche se questo dipenderà anche dal nuovo progetto che dovrà tenere conto della rimodulazione del percorso stabilita poco meno di due mesi fa).
Per realizzare il progetto del prolungamento della Metro B sono stati reperiti 44 milioni di euro in fase di assestamento di bilancio. 33 milioni saranno destinati al progetto del prolungamento fino a Casal Monastero, i restanti 11 finanzieranno la redazione del Piano di fattibilità tecnica economica (Pfte) che Roma Metropolitane sta studiando con il tracciato fino a Setteville. Una volta approvato il Pfte, la Giunta capitolina potrà chiedere al governo di finanziare l’opera. Il Messaggero rivela che dal Campidoglio filtra ottimismo perché, nonostante le divergenze di colore politico, si è creato un ottimo rapporto di collaborazione tra il sindaco Roberto Gualtieri e Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sempre Il Messaggero fa una stima del costo complessivo dell’opera: 1,2 miliardi di euro, ma suscettibile di variazioni anche in base all’esito del Pfte.