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Roma, scontro Marino-Alfonsi su rifiuti e termovalorizzatore

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L’ex sindaco: “L’Europa ci impone di spegnere i termovalorizzatori entro il 2030”. L’assessora: “Niente di più falso”.

Polemica a distanza, a Roma, tra Ignazio Marino e Sabrina Alfonsi. L’ex sindaco della Capitale, in carica dal giugno 2013 e dimessosi nell’ottobre 2015, è infatti uno dei candidati di Alleanza Verdi-Sinistra per le prossime elezioni europee, capolista nella circoscrizione Centro. Dopo la presentazione della candidatura, Marino è stato ospite di Piazza Pulita su La7, e non ha risparmiato attacchi al ‘vecchio’ e al ‘nuovo’ Pd, parlando anche della situazione della Capitale, in particolare del tema dei rifiuti e del futuro termovalorizzatore.

Fu il Pd a farmi cadere, perché probabilmente non era felice che io seguissi le indicazioni del merito invece di quelle politiche. Dava fastidio che io credessi nella chiusura del ciclo dei rifiuti togliendo una discarica e aumentando la raccolta differenziata, dava fastidio che in grandi aziende come Acea, che fattura 5 miliardi l’anno e distribuisce acqua ed elettricità non solo a Roma, scegliessi le persone non sulla base delle indicazioni dei politici” – ha spiegato Ignazio Marino – “Non conosco Elly Schlein, ho voluto ascoltarla e mi sembra una donna estremamente articolata, in molte idee mi posso riconoscere. Ma se mi candido alle primarie, le vinco e dico che sono contro le armi, la guerra, il termovalorizzatore, poi arrivo e prendo la mia posizione di segretaria e dico che il termovalorizzatore ormai c’è, voto in Europa per l’aumento della spesa militare… no“.

Ricordiamoci che l’Europa ci ha detto che i termovalorizzatori del continente vanno spenti entro il 2030, noi cosa facciamo? Investiamo per un impianto da 1,5 miliardi di euro che resterà aperto solo per quattro anni? Oppure finiamo in procedura di infrazione facendo finta di niente, come abbiamo fatto con le spiagge e tante altre cose?“, ha aggiunto l’ex sindaco di Roma. Proprio quest’ultima dichiarazione non è andata giù a Sabrina Alfonsi.

L’avventura europea di Ignazio Marino inizia malissimo. A Piazza Pulita, ha detto una cosa gravissima e totalmente inventata. Secondo Marino, l’Europa avrebbe dato un’indicazione per cui tutti i termovalorizzatori del continente dovranno essere spenti entro il 2030. Niente di più falso” – ha spiegato l’assessora capitolina all’Ambiente, all’Agricoltura e al Ciclo dei rifiuti – “Non solo non esiste la chiusura dei termovalorizzatori entro il 2030, ma il commissario europeo all’Ambeinte ha addirittura lodato il nostro piano rifiuti. Siamo in campagna elettorale, ma evitiamo di ricorrere a degli strafalcioni per avere qualche strapuntino in più in tv e sulla stampa“.