Alle porte di Roma nascerà, entro il 2027, l’impianto per la creazione di idrogeno green. Una svolta sul piano della transizione ecologica
Il futuro di Roma è l’idrogeno. Entro il 2027, infatti, alle porte della Capitale nascerà la prima Hydrogen Valley italiana che sarà in grado di produrre oltre 200mila tonnellate di idrogeno utilizzando i rifiuti urbani.
Con quell’idrogeno, dunque, Roma si appresta a fare un deciso passo in avanti sul fronte della transizione ecologica. L’idrogeno è una delle fonti energetiche più pulite attualmente in circolazione. E con le 200mila tonnellate prodotte si potrà generare tanta energia quanta basterebbe per far circolare tutti i mezzi pubblici della Capitale per un anno intero.
L’impianto sorgerà alle porte di Roma, lato Fiumicino, su un terreno di 8 ettari e sarà realizzato da NextChem (controllata di Maire Tecnimont) nell’ambito del progetto europeo Ipcei Hy2Use, e grazie a un contributo di 194 milioni di euro.
“Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto e del riconoscimento delle competenze industriali e tecnologiche del nostro Paese da parte dell’Ue per sviluppare un’economia dell’idrogeno a bassa impronta carbonica e a costo ridotto”, ha dichiarato Alessandro Bernini, amministratore delegato del gruppo Maire Tecnimont e di NextChem.
“Questo progetto unico al mondo – ha aggiunto – rappresenta una pietra miliare nello sviluppo delle tecnologie che combinano economia circolare e chimica verde, riconoscendoci pionieri nella decarbonizzazione dell’industria hard-to-abate, con un modello che potrà essere replicato in altri Paese”.
E dunque, per la Capitale è un doppio passo in avanti nel tragitto verso la transizione ecologica. Da una parte, perché grazie a questo investimento Roma diventerà l’hub nazionale per la produzione di energia pulita da idrogeno. Dall’altra, perché la tecnologia in questione utilizzerà i rifiuti di Roma per la produrre idrogeno. Ben 200mila tonnellate all’anno di rifiuti solidi non riciclabili che saranno utilizzati in processo di conversione che porterà ad un abbattimento del 90% delle emissioni di anidride carbonica.