L’idea dell’assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato, e le reazioni dei romani (e non solo).
Accesso contingentato e a pagamento, con un ticket elettronico su prenotazione dal costo di due euro (ma gratis per i romani), per rendere meno caotico l’afflusso dei turisti ad un monumento simbolo di Roma come la Fontana di Trevi. Questa l’ipotesi, presentata ufficialmente, di Alessandro Onorato, assessore capitolino al Turismo, Grandi Eventi, Sport e Moda.
L’idea è quella di inserire un ticket di due euro a tempo (l’ipotesi è di 30 minuti per ogni accesso), da prenotare online (ma gratis per i residenti a Roma). L’accesso alla piazza resterebbe libero, ma intorno alla Fontana di Trevi verrebbero installate delle recinzioni protettive per accedere direttamente al monumento. “Più decoro, più tutela e una migliore esperienza per i visitatori. L’incasso verrebbe reinvestito per la tutela del monumento e per assumere il personale che garantirebbe la sicurezza e gestirebbe il flusso dei turisti, creando nuovi posti di lavoro” – ha spiegato Alessandro Onorato su Instagram – “Il turismo a Roma sta segnando numeri record e questo crea ricchezza e posti di lavoro, era l’obiettivo che ci siamo posti quando siamo arrivati. Però ora dobbiamo fare in modo che il turismo sia più compatibile con la vita dei romani e che sia più decoroso e si riesca a integrare nella quotidianità della nostra città. Una di queste, che al momento è un’idea ma ragioniamo su come renderla operativa, è quella di chiudere e contingentare gli ingressi a uno dei monumenti più belli al mondo“.
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“Vogliamo rendere la visita a Fontana di Trevi veramente un’experience e non un caotico darsi spallate tra un turista e l’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie. Oppure evitare che arrivino con il sacchetto del fast food, magari tirando le patatine nell’acqua nella speranza che un gabbiano raccolga la mollica” – ha aggiunto l’assessore capitolino – “Vogliamo che questo monumento sia tutelato, perché tutto questo non deve essere più possibile come i vari mitomani che si tuffano credendosi Mastroianni, e fare in modo che il turista possa vivere quei 5-10 minuti di fronte a questa bellezza architettonica unica al mondo in serenità e tranquillità. I soldi verrebbero reinvestiti per creare lavoro, perché a quel punto assumeremo stewart e hostess che potrebbero regolare l’ingresso e l’uscita, magari per uno slot di 30 minuti“.
Anche se al momento si tratta solo di un’ipotesi, l’annuncio di Alessandro Onorato ha suscitato reazioni contrastanti. C’è chi plaude all’idea e anzi, da un certo punto di vista, la trova anche non sufficientemente ambiziosa: “Giusto far pagare ai turisti l’accesso alla Fontana di Trevi, parliamo di uno dei monumenti più belli e famosi al mondo. Due euro forse sono anche pochi, in altri Paesi ci sono attrazioni meno affascinanti per cui si paga molto di più“.
C’è poi chi è d’accordo sull’idea ma suggerisce alcuni ‘correttivi’: “Gli slot di mezz’ora sono anche fin troppo lunghi e il costo irrisorio del biglietto potrebbe provocare lunghe code all’ingresso. Chi viene a Roma come turista lo fa perché può permetterselo e due euro sono fin troppo pochi per vedere un monumento del genere. Con gli accessi contingentati e le recinzioni, l’affollamento semplicemente si sposterebbe dalla Fontana di Trevi alle vie limitrofe. L’idea è giusta, basta trovare la giusta applicazione“.
Non mancano però neanche le reazioni più critiche e contrarie all’ipotesi: “Volete speculare su un monumento che è sempre stato pubblico, rovinando anche l’essenza dell’esperienza della Fontana di Trevi: quella di camminare tra i vicoli e ritrovarsi, all’improvviso, la maestosità di quel monumento. E anche se gratis, questa idea penalizzerebbe i romani che non riusciranno mai a prenotarsi tra bagarini e turisti“.