“Siamo qua per portare solidarietà agli animalisti romani, perché non è ammazzando animali che si risolve questo problema”, Gianmarco Prampolini, Presidente Lega Antivivisezionista Lombardia.
“No all’abbattimento dei cinghiali in città, no alla caccia della fauna selvatica”. Le associazioni antivivisezioniste manifestano in Campidoglio per sensibilizzare sulla possibilità che le città si trasformino in far west. Secondo i dati Ispra i cinghiali nel nostro Paese sono un milione e mezzo, 120 milioni di euro la stima dei danni prodotti dagli animali che sempre più spesso, in città come Roma, si avvicinano alle zone urbane.
La soluzione non è cacciarli come previsto dal governo Meloni, ma attuare una sterilizzazione, sostengono i manifestanti.
Gianmarco Prampolini, Presidente Lega Antivivisezionista Lombardia, ha dichiarato a TeleAmbiente: “Siamo qua per portare solidarietà agli animalisti romani, perché non è ammazzando animali che si risolve questo problema. Noi non vorremmo che questa estensione urbana della caccia portasse ulteriori vittime, visto che ogni anno i cacciatori ammazzano migliaia di persone e nessuno lo dice. L’emergenza a Roma è quella dei cinghiali che vengono attirati dal cibo, dalla spazzatura, dal ripopolamento che loro fanno, perché per mandare avanti la razza si riproducono e quindi questi animali migrano, visto che Roma ha la fortuna di avere tanto verde, e vanno a cercare la spazzatura. Il cinghiale non è un animale aggressivo, può spaventare per la sua mole, però non è così come vogliono far credere.”