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Roma, via alla bonifica degli autodemolitori di viale Togliatti

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In una ventina di giorni saranno rimosse 200 tonnellate di rifiuti, compresi quelli pericolosi e speciali. Non sono mancate proteste da parte dei gestori degli ‘sfasci’.

Nella giornata di martedì 10 settembre è iniziata ufficialmente la bonifica degli autodemolitori di viale Palmiro Togliatti, a Roma, in aree che si trovano all’interno del Parco di Centocelle e che erano andate a fuoco nello spaventoso incendio del 9 luglio 2022. Presenti per l’occasione, tra gli altri, anche il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi. L’operazione, effettuata dall’Ama, prevede la rimozione di 200 tonnellate di rifiuti in una superficie complessiva di quattro ettari ed è partita non senza proteste dei gestori degli ‘sfasci’.

Dopo l’incendio di due anni fa, Roberto Gualtieri firmò un’ordinanza che imponeva ai proprietari delle aree di ripulire tutto a loro spese. Il Campidoglio ha finanziato 10 milioni di euro per la realizzazione del futuro Parco di Centocelle, di cui 150mila euro di costi di bonifica che saranno recuperati dagli inadempienti. Gli operatori di Ama, con seghe circolari, hanno rotto i lucchetti e sono entrati nelle aree, fortemente degradate e piene di rifiuti di ogni genere, compresi quelli pericolosi e speciali.

Ogni volta ci sono persone contrarie, perché hanno interessi diversi, noi andiamo avanti per la nostra strada. È successo anche quando, qualche giorno fa sempre in questa zona, abbiamo espropriato la pompa di benzina. Roma è piena di situazioni complicate dal punto di vista giuridico, ma in questo caso c’è una palese inadempienza rispetto a un’ordinanza che imponeva azioni che non sono state compiute” – ha spiegato Roberto Gualtieri – “Stiamo ripulendo ciò che avrebbero dovuto fare loro e la fragilità di Roma verso gli incendi dipende anche da queste aree private abbandonate, a fronte invece di aree pubbliche con imponenti interventi di manutenzione. Abbiamo deciso una linea dura, di tolleranza zero, a fronte di privati che avevano avuto due anni per ripristinare i luoghi. Ora glielo faremo pagare, per un importo complessivo di circa 150mila euro“.

 

 

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Questo intervento ha una doppia funzione: oltre ad essere una delle oltre 250 ripulitura di discariche abusive del nostro territorio, è una delle tappe verso il Parco di Centocelle. Ora procederemo con gli espropri o con l’acquisto delle particelle private, circa 20 ettari” – ha aggiunto il sindaco di Roma – “Siamo a buon punto con Ater per l’acquisto delle sue porzioni, più avanti c’è una parte di Cdp che acquisteremo per integrarla nel Parco di Centocelle. Pensiamo di realizzare qui uno dei suoi accessi e procederemo prima alla riforestazione, nell’ambito di un progetto ambizioso. Demoliremo poi il ‘lungomuro’ che impediva ai cittadini di fruire di questa meravigliosa area verde“.

Insieme a Roberto Gualtieri, e ai presidenti dei Municipi V e VII, Mauro Caliste e Francesco Laddaga, all’avvio delle operazioni di bonifica era presente anche Sabrina Alfonsi. “Questi autodemolitori non verranno ricollocati, stiamo parlando di attivitò che non hanno un titolo per la ricollocazione perché non potevano più operare. L’ultima autorizzazione risale al 2018, quindi siamo di fronte a una situazione di illegalità. Nel 2022 c’è stato l’incendio, il commissario nell’ordinanza diceva che questi terreni andavano ripuliti da tutti i rifiuti, lasciando completamente liberi i piazzali perché nel progetto del Parco di Centocelle è prevista la rimozione di tutte le attività non compatibili e le aree devono essere acquisite dal Comune di Roma” – il punto dell’assessora capitolina – “Abbiamo provato a trovare un’area dove fare un impianto di autodemolizione, nell’ottica dell’economia circolare, e avevamo proposto La Barbuta. Il Ministero della Cultura però ci ha completamente bocciato questa ipotesi dicendo che quello è il parco migliore del mondo, e non abbiamo alternativo. Quindi il Comune non si fa carico di questo compito, che peraltro non gli compete. La Barbuta era l’unico spazio con un vincolo che poteva essere superato e soprattutto è un territorio che era molto malamente usato, e per essere utilizzato come parco avrebbe bisogno di importanti bonifiche“.

 

 

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