Salgono i prezzi di tutti i biglietti, compresi quelli da più giorni. Ma l’abbonamento mensile resterà invariato e quello annuale potrebbe addirittura diminuire.
Roma, si avvicina sempre di più l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico locale (a cominciare da bus e metro) da 1,50 a due euro (per quanto riguarda il biglietto singolo a tempo). Aumenti previsti anche per altre tipologie di biglietti (il giornaliero da 7 a 9,50 euro, il bigiornaliero da 12,50 a 16,70, il trigiornaliero da 18 a 24 e il settimanale da 24 a 32 euro), mentre per quanto riguarda gli abbonamenti il mensile non dovrebbe subire variazioni (35 euro) e l’annuale potrebbe addirittura essere ridotto (da 250 a 240 euro).
La conferma arriva da un documento ufficiale inviato da Roberto Gualtieri alla Regione Lazio, in cui si richiede di ritoccare verso l’alto il costo dei biglietti per il trasporto pubblico locale. “Purtroppo è una dolorosa necessità, senza un aumento significativo del contributo al Tpl da parte del governo e di fronte all’aumento dei costi, senza un incremento delle tariffe saremmo costretti a ridurre pesantemente un servizio che invece andrebbe potenziato” – ha spiegato il sindaco di Roma – “Abbiamo deciso di fare un aumento differenziato, ma tutte le grandi città italiane ed europee hanno biglietti molto più cari. Alla luce della situazione sociale delicata che c’è a Roma, contestualmente vogliamo diminuire l’abbonamento annuale portandolo ad un prezzo credo tra i più bassi al mondo nei Paesi analoghi al nostro“.
Roberto Gualtieri, quindi, difende così la richiesta inoltrata alla Regione Lazio: “Vogliamo che chi usa l’autobus abitualmente possa avere uno sconto e chi lo usa occasionalmente, quindi prevalentemente i turisti, paghi il giusto, che è comunque sempre meno di ciò che pagano a Parigi, Londra o Berlino. Cerchiamo di definire una cifra giusta anche per consentire ad Atac di fornire servizi adeguati alle romane e ai romani“.
Ma perché Gualtieri ha parlato di “dolorosa necessità”? Il diretto interessato, che ha incontrato Francesco Rocca in occasione delle celebrazioni dell’8 settembre, nonostante la rivalità politica sembra aver trovato una certa sinergia istituzionale con il presidente della Regione Lazio. “Sarà la Giunta regionale a decidere quando potranno scattare gli aumenti. Non siamo contenti ma neanche possiamo prenderci la responsabilità perché il tempo è scaduto: o arrivano queste risorse con la manovra tariffaria, o arrivano le risorse strutturali e mi sembra di aver ascoltato proposte un po’ confuse che richiederebbero tanto tempo e non risolvono” – ha spiegato Roberto Gualtieri – “Lo dico senza spirito polemico nei confronti della Regione, e anzi ringrazio Rocca per la collaborazione e la consapevolezza che ha del fatto che non possiamo permetterci di affossare il tpl di Roma alla vigilia del Giubileo“.
La versione di Gualtieri viene confermata anche da Francesco Rocca. “Cercherò di reperire risorse per impedire aumenti, dobbiamo lavorare insieme con Roma Capitale perché venga adeguato il fondo per il trasporto pubblico nazionale per Roma e per il Lazio, questo è assolutamente prioritario. Stiamo esaminando la richiesta, l’ho appena ricevuta, va studiata e approfondita” – ha spiegato il presidente della Regione Lazio – “Abbiamo poche settimane per riuscire ad avere questo aumento dei fondi e sventare l’aumento del biglietto. Vediamo il riparto del tpl che come ogni anno nasce dalla Finanziaria. L’approvazione delle tariffe non dovrebbe vedere sconti generalizzati ma in base al reddito, perché le persone non sono tutte uguali e chi ha un Isee più alto può permettersi di pagare un po’ di più“.
Se Francesco Rocca, anche per obblighi istituzionali, appare abbastanza in sintonia con Roberto Gualtieri, dal suo partito sono arrivati subito i primi attacchi non appena è uscita la notizia dell’invio della richiesta alla Regione di adeguare le tariffe. Fabrizio Ghera (assessore regionale a Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio) ha proposto di rivedere l’aumento immaginando una differenziazione tra residenti e turisti, mentre il senatore di Fdi, Andrea De Priamo, è stato decisamente più duro: “La richiesta di Gualtieri di aumentare a due euro il biglietto del trasporto pubblico locale appare inaccettabile, soprattutto in considerazione del netto peggioramento del servizio negli ultimi anni. Con quale faccia si può andare nelle periferie della Capitale e dire a un residente, che con grande fatica raggiunge il centro o comunque il proprio posto di lavoro, che il biglietto di bus e metro aumenta? Siamo contrari ad un aumento indiscriminato delle tariffe per tutti i romani finché il livello del servizio non migliorerà“. De Priamo, tuttavia, dimentica un particolare: i romani che prendono bus e metro tutti i giorni, e conoscono i disservizi del trasporto pubblico molto meglio di lui, potranno comunque acquistare abbonamenti a prezzi invariati o ridotti.