L’impianto non è più un Tmb, ma i miasmi permangono. Le dure accuse del presidente del VI Municipio e la replica di Sabrina Alfonsi che rappresenta un’ammissione del problema.
Due proteste dei cittadini nel giro di una settimana contro l’impianto di trasferenza Ama a Rocca Cencia, nel territorio del VI Municipio. Alla base delle proteste, i continui miasmi che si sentono nella zona, nonostante il Tmb sia stato dismesso da aprile 2023, con circa 400 tonnellate di rifiuti organici che vengono stoccate a Rocca Cencia ma non trattate, per essere trasferite in altri impianti. Il timore è che, con il Giubileo alle porte, la situazione possa anche peggiorare per via della cronica mancanza di impianti a Roma (in attesa del termovalorizzatore che non sarà operativo prima del 2027).
L’ultima protesta, in ordine di tempo, si è svolta sabato sera all’ingresso dell’impianto sulla via omonima, all’estrema periferia Sud-Est di Roma. Gli slogan sono gli stessi da tempo: “Chiudete Rocca Cencia” e “No rifiuti a Rocca Cencia, sì a Gabii“, un’istanza che i residenti portano avanti con convinzione, chiedendo non solo la chiusura dell’impianto Ama, ma anche la valorizzazione dello splendido sito archeologico situato a breve distanza.
Nicola Franco: “Vogliono trasformarci in pattumiera?”
Al fianco dei cittadini, anche Nicola Franco. “L’esasperazione per i forti miasmi è una situazione vergognosa, sembra di essere tornati indietro nel tempo. I cittadini lamentano miasmi ancora più forti di quelli di aprile 2023. Ciò che desta maggior preoccupazione è il silenzio del sindaco Gualtieri e dell’assessora Alfonsi, a cui ho inviato una lettera a mia firma per chiedere un urgente sopralluogo presso l’impianto, insieme a una ristretta delegazione di cittadini. Nessuna risposta, nonostante le nostre sollecitazioni” – ha spiegato il presidente del VI Municipio – “Sono sorpreso, mi sia consentito, del vergognoso silenzio dei quattro consiglieri di maggioranza eletti proprio da questo territorio. Ora siedono in Campidoglio, forse sono convinti di non aver più bisogno del supporto ricevuto dai cittadini del Municipio VI. Perché, se la volontà è trasformarci in pattumiera, almeno sia permesso ai cittadini di conoscere la verità al fine di trarne le dovute conseguenze. Da parte mia, nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai cittadini, posso assicurare che non farò mancare il mio apporto al loro fianco“.
Sabrina Alfonsi: “Al lavoro per ridurre i miasmi”
Le reazioni alle proteste dei cittadini e alle accuse di Nicola Franco non si sono fatte attendere. La prima a replicare è stata Sabrina Alfonsi, che in qualche misura ha ammesso il problema. “Questa amministrazione ha voluto con forza e attuato la chiusura della sezione di trattamento biologico dei rifiuti di Rocca Cencia. Il presidente Nicola Franco può stare tranquillo: non c’è nessun silenzio e nessuna dimenticanza da parte del Campidoglio” – ha spiegato l’assessora capitolina ai rifiuti – “Abbiamo incontrato i cittadini e i comitati di Rocca Cencia in più occasioni e anche insieme a loro e ad Ama abbiamo individuato alcune azioni che dovevano essere portate aventi per ridurre il disagio derivante dalle emissioni odorigene. Se queste azioni, come sembra, non sono risultate sufficienti, insieme ad Ama continueremo a lavorare perché questo problema venga risolto o quanto meno attuato“.
Svetlana Celli: “Roma Capitale c’è, da Franco bugie propagandistiche”
Sul caso si è espressa anche Svetlana Celli, consigliere comunale di maggioranza e presidente dell’Assemblea Capitolina. “Sentire dal presidente del Municipio VI che Roma Capitale e i consiglieri capitolini sarebbero assenti e disinteressati sul tema Rocca Cencia è un’offesa alla verità e alle istituzioni. Dal nostro insediamento abbiamo trovato una situazione critica sui rifiuti, per affrontarla abbiamo aperto un dialogo con le realtà locali che da anni si oppongono all’impianto. Abbiamo organizzato incontri e sopralluoghi, raccolto testimonianze e proposte, reso trasparente un sito per lungo tempo inaccessibile ai cittadini. E abbiamo deciso di dismettere il Tmb, che ora funziona solo come impianto di trasferenza con minori volumi di rifiuti” – il punto di Svetlana Celli – “Non è abbastanza e siamo consapevoli dell’impatto odorigeno sul territorio, ma è in corso l’iter per la sua conversione in impianto multimateriale, in attesa del termovalorizzatore. La nostra presenza e il nostro impegno sono testimoniati dai cittadini, invitiamo il presidente del Municipio VI a svolgere il suo ruolo di rappresentante di tutti i cittadini senza strumentalizzare questioni delicate a fini propagandastici. Da parte nostra, continueremo con responsabilità a lavorare per migliorare una criticità che è da sempre tra le nostre priorità, incontrando e informando la popolazione. E speriamo che su temi così importanti ci sia un fronte unito, lontano da divisioni politiche o interessi personali“.
Ama: “Massima trasparenza e sostenibilità”
Non si è fatta attendere neanche la posizione ufficiale di Ama. “La gestione del’impianto di Rocca Cencia viene svolta in assoluta trasparenza. La struttura, infatti, oltre che alle eventuali attività di controllo delle autorità competenti, è aperta e a disposizione anche alle visite dei cittadini e dei comitati di quartiere, ogniqualvolta che viene richiesto, come accaduto, da ultimo, anche alla presenza del presidente del VI Municipio” – spiega l’azienda capitolina dei rifiuti – “L’azienda ha effettuato e sta effettuando ingenti investimenti nel sito di Rocca Cencia per implementare la sostenibilità ambientale e garantire la sicurezza degli operatori che lavorano nell’impianto e anche nell’interesse dei residenti. Rientra nelle attività di messa in sicurezza il recente accordo con i Vigili del Fuoco per l’istituzione di un presidio temporaneo antincendio h24 presso il sito“.