‘Nasce’ Eva, il robot che riconosce le espressioni facciali umane e ricambiare il sorriso

Tabella dei Contenuti

Arriva il primo robot in grado di ricambiare il sorriso degli umani. Il suo nome è Eva ed è una testa di robot umanoide dotata di un sistema di Intelligenza Artificiale che le permette di riconoscere le espressioni facciali umane e di imitarle usando la mimica.

L’idea di Eva ha preso forma qualche anno fa – spiega Hod Lipson, l’ingegnere a capo del Creative Machines Lab della Columbia University – quando io e i miei studenti abbiamo iniziato a notare che i robot del nostro laboratorio ci fissavano attraverso degli occhi di plastica sbarrati”.

Ed è proprio la volontà di superare quello sguardo vitreo che i ricercatori hanno iniziato a progettare un robot autonomo con un volto espressivo realizzato con materiali soffici di colore blu, per ricordare i componenti del celebre gruppo teatrale statunitense ‘Blue Man Group‘.

Arrivano i robot che salvano gli uccelli marini dalle reti da pesca: ecco come funzionano

Grazie ai suoi ‘muscoli artificiali’ fatti di cavi e attuatori, Eva è in grado di esprimere sei emozioni di base (rabbia, disgusto, paura, gioia, tristezza e sorperesa) e una serie di altre emozioni più sfumate.

Completata la parte meccanica del robot, i ricercatori si sono dedicati alla programmazione del suo sistema di intelligenza artificiale.

Presentata alla Conferenza internazionale sulla Robotica e l’Automazione (Icra) dai ricercatori della Columbia University, Eva potrà aprire la strada a una nuova generazione di robot collaborativi capaci di conquistare la fiducia delle persone per lavorare al loro fianco all’interno di scuole, fabbriche e ospedali.

Il suo ‘cervello’ infatti è stato realizzato usando diverse reti neurali di apprendimento profondo (deep learning).

Arrivano i primi robot autonomi in grado di ripulire dai rifiuti i fondali degli oceani VIDEO

L’addestramento di Eva si è svolto in due parti:

  • Nella prima ha guardato per ore alcuni filmati che mostravano le diverse espressioni del suo volto, imparando così a riconoscersi ed associare le emozioni al movimento dei muscoli facciali
  • Nella seconda ha imparato a riconoscere le espressioni umane e a rispondere a tono imitandole.

Il risultato non è ancora molto realistico, ma segna comunque una svolta verso robot sempre più ‘umani’.

Pubblicità
Articoli Correlati