Presto il riscaldamento domestico potrà avvenire dicendo addio alle caldaie a gas grazie a tecnologie innovative come la carta da parati elettrica che permette di riscaldare case usando i raggi infrarossi
Nelle nostre case presto potrebbe arrivare un elettrodomestico che rivoluzionerà il riscaldamento domestico: una carta da parati elettrica riscaldante.
In 12 case popolari di Glasgow, in Scozia, si sta sperimentando questo metodo alternativo per decarbonizzare le abitazioni e, allo stesso tempo, abbassare le bollette energetiche.
NexGen is a British designed and manufactured Far Infra-red electric wallpaper.
Our innovative graphene wallpaper product delivers comfortable warmth within minutes, our smart controls give the user the power to decide when and where to heat, lowering heating bills. #nexgen pic.twitter.com/AKQ0AtoHvr— NexGen Carbon Zero Ltd (@NXG_FutureIR) August 10, 2023
Questo tipo di carta da parati integra strisce di rame con grafene o carbonio, creando una superficie sottilissima e molto conduttiva.
La carta da parati, che può essere facilmente installata alle pareti e poi coperta per non renderla visibile, emette raggi infrarossi che generano una fonte di calore veloce e, soprattutto, senza l’uso di gas o altri combustibili fossili.
Inoltre, secondo gli ingegneri dell’Università di Glasgow che l’hanno creata, la carta da parati elettrica può contribuire a rendere migliore la qualità dell’aria degli appartamenti in cui è installata perché riduce sia l’umidità che la formazione di muffa.
Riscaldamento domestico grazie alla carta da parati hi-tech
Per valutarne l’efficacia, la tecnologia sfrutta l’Internet delle cose e l’analisi dei dati basata sull’intelligenza artificiale per raccogliere informazioni sulle prestazioni, tra cui la capacità di trattenere il calore e il consumo energetico.
Gli inquilini delle case popolari in cui si sta sperimentando questo metodo di riscaldamento contribuiranno inoltre con il loro feedback sul livello di comfort garantito da questa soluzione di riscaldamento.
Finora, i risultati sono incoraggianti. “Stiamo testando questa tecnologia da alcuni mesi e il riscontro dei nostri inquilini è stato estremamente positivo”, ha detto Andrew Kubski, direttore dello sviluppo e della gestione patrimoniale della West of Scotland Housing Association.