Rinnovo del glifosato in Europa: il commento di Greenpeace Italia

La Commissione Europea rinnoverà l’utilizzo del glifosato per altri dieci anni, ma molte associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace, si dichiarano contrarie alla decisione

Il glifosato continuerà ad essere utilizzato in Europa per altri 10 anni. Dopo che nella votazione del Comitato d’Appello – composto da rappresentanti dei Paesi membri – non è stata raggiunta una maggioranza qualificata, né a favore né contro, la decisione spetta ora alla Commissione Europea, che ha deciso di rinnovare l’utilizzo del controverso erbicida.

A sostegno della decisione di rinnovo, la Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha citato un rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in base al quale il livello di rischio non giustifica un divieto di utilizzo del glifosato in agricoltura.

Il commento di Greenpeace Italia

Se da una parte la multinazionale farmaceutica Bayer – che ha acquisito il colosso Monsanto, tra i principali produttori del diserbante – ha accolto con favore l’annuncio della Commissione europea, dall’altra ci sono tante associazioni ambientaliste che si sono espresse in modo contrario.

Nel corso della trasmissione Rapporto Mondo è intervenuta Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura di Greenpeace Italia che ha commentato la decisione europea e, in particolare, la posizione dell’Italia sulla questione glifosato. “Questa mancata decisione da parte dei Paesi membri è veramente un’occasione persa per vietare un’erbicida molto usato a livello mondiale che è pericoloso perla salute e produce effetti tossici per l’ambiente e la biodiversità” ha dichiarato Federica Ferrario.

Il differente scenario tra Europa e USA

Mentre in Europa l’utilizzo del glifosato viene rinnovato, negli Stati Uniti lo scenario è diverso. La Bayer sta infatti affrontando una serie di cause legali in cui si discute della correlazione tra l’utilizzo prolungato del glifosato e i danni alla salute. Recentemente, in una delle tante azioni legali intentate dai contadini americani, la Bayer ha subito una pesante sconfitta ed è stata condannata a risarcire 3 agricoltori per una cifra di 1 miliardo e mezzo di dollari. Anche su questo tema è intervenuta Federica Ferrario di Greenpeace: “Questo è l’ennesimo paradosso, perché sono tante le cause in cui negli Stati Uniti la Bayer è chiamata a risarcire agricoltori e persone che sono entrate in contatto con questo erbicida”.

L’intervento integrale di Federica Ferrario a Rapporto Mondo