Tre associazioni – WWF, Legambiente e FAI – aprono alla possibilità di installare pale eoliche e pannelli fotovoltaici nei paesaggi italiani. Una svolta sulle rinnovabili che non è piaciuta a Italia Nostra e che ha sfaldato il mondo ambientalista.
Svolta nel mondo delle associazioni ambientaliste. Fai, Legambiente e Wwf hanno firmato un accordo in cui sottolineano l’importanza degli impianti di energia rinnovabile e la necessità di installarli anche in Italia.
Il punto di svolta rispetto al passato – spiegano le tre associazioni – sta in una rinnovata consapevolezza della possibilità di installare pale eoliche e pannelli fotovoltaici nel paesaggio urbano e naturalistico del nostro Paese senza che questo vada necessariamente ad intaccare la bellezza del territorio.
WWF: “Il paesaggio è mutevole. Bisogna adattarsi”
“Il paesaggio è mutevole nel corso del tempo, oggi c’è un’esigenza fondamentale che è legata all’approvvigionamento energetico che va fatto attraverso le rinnovabili, per cui bisogna tenerne conto ed accettare questo cambiamento”, ha detto a TeleAmbiente il presidente di WWF Italia Luciano Di Tizio.
Ciò deve accadere “facendo in modo che ci sia una programmazione di base all’origine che eviti un andamento selvaggio di questo cambiamento che sarà necessario. Bisogna programmarlo e stabilire bene dove, come e quando”, ha aggiunto il presidente Di Tizio.
Italia Nostra non ci sta e divide il fronte ambientalista
Una svolta, quella di WWF, FAI e Legambiente, che però non è stata apprezza da tutti. L’associazione Italia Nostra ha deciso di non prenderne parte, sfaldando di fatto il fronte ambientalista.
“Noi pensiamo che ci debba essere un equilibrio sostanziale nel tema delle rinnovabili”, ha detto a TeleAmbiente il consigliere nazionale di Italia Nostra Roberto Cuneo. “Dove c’è sole è bene che ci sia fotovoltaico. Mentre l’eolico dovrebbe esser messo dove c’è vento, cioè nei Paesi del nord Europa”.
“Riempire di pale eoliche il nostro paesaggio, come sta accedendo in Toscana e nella Tuscia, non è accettabile. Coprire intere colline di plastica siliciosa è una perdita della nostra identità”, ha concluso Cuneo.
Paesaggio contro rinnovabili, un problema anche per Palazzo Chigi
Una divisione – quella tra le posizioni delle associazioni ambientaliste – che riflette la storica divisione tutta governativa tra le necessità energetiche e climatiche, espresse dal Ministero della transizione ecologica prima e da quello dell’Ambiente oggi, e le esigenze paesaggistiche espresse dal Ministero della cultura.
Una divisione che il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato di voler risolvere nelle prossime settimane portando allo stesso tavolo i sostenitori dell’una e dell’altra posizione.