Il 10 ottobre si è tenuta al MAXXI di ROMA la seconda edizione dell’Italian Renewables Investment Forum.
Un settore, quello delle rinnovabili, che continua a crescere in Italia nonostante un contesto normativo instabile e incerto che preoccupa soprattutto gli investitori esteri.
È in estrema sintesi ciò che è emerso nella seconda edizione dell’Italian Renewables Investment Forum, l’evento organizzato da Green Horse Advisory e Althesys.
Sul palco del MAXXI di Roma che ha ospitato l’evento è emerso che negli ultimi cinque anni il mercato italiano delle energie rinnovabili è cresciuto in modo significativo, anche grazie ai numerosi progetti finanziati da investitori internazionali.
L’Italia ha fissato un obiettivo ambizioso nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec): coprire il 65% del fabbisogno elettrico con energia rinnovabile entro il 2030. Un obiettivo che i relatori hanno definito “sfidante” se si considera che attualmente la quota in Italia è pari al 36,8%, ancora lontana da quella di altri Paesi europei come la Spagna (52%), la Germania (50%) e la Francia (27%), che però conta sul nucleare.
“L’Italia avrebbe tutte le potenzialità per raggiungere questo obiettivo, alla luce dei trend di crescita della potenza rinnovabile installata, ma è destinata a scontrarsi con l’attuale quadro regolatorio. Dall’inizio dell’anno, sono stati installati in Italia quasi 5 GW, un risultato incoraggiante, anche se siamo ancora lontani dagli 8 GW annuali necessari per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030. Questo traguardo è frutto degli investimenti compiuti negli ultimi anni, in gran parte attribuibili agli investitori internazionali. L’attuale quadro normativo rischia di rendere gli iter autorizzativi ancora più lunghi e complessi con un conseguente rallentamento degli investimenti e ripercussioni sulla capacità installata che diventeranno evidenti a partire dal 2026”, fanno sapere gli organizzatori.