Accelera l’eolico, ma domina il fotovoltaico. Anche, e soprattutto, in Italia.
Il dado è tratto. Le rinnovabili, in tutto il mondo, hanno intrapreso una svolta positiva e nel 2023 le aggiunte globali di capacità di energia aumenteranno di un terzo a livello globale. A certificarlo un report dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie): la crescita è costante ed entro il 2024 la capacità totale di energia elettrica da fonti rinnovabili salirà a 4.500 GigaWatt, pari alla produzione di energia totale di Cina e Stati Uniti.
Secondo le ultime stime, le aggiunte di capacità rinnovabile globale nel 2023 sono destinate a salire di 107 GigaWatt. Si tratterebbe del più grande aumento mai registrato in termini assoluti, e i motivi sono presto spiegati. Dal punto di vista politico si è visto finalmente uno slancio, anche per via delle preoccupazioni per la sicurezza energetica. Dal punto di vista economico, invece, i combustibili fossili sono sempre più sconvenienti, se non fosse per dei sussidi obsoleti e dannosi.
Il traino di questa rivoluzione è rappresentato senza dubbio dalle rinnovabili più comuni: l’eolico e il fotovoltaico. Se da un lato anche i Paesi più inquinanti, come Cina, Stati Uniti e India, stanno facendo enormi progressi dal punto di vista dell’energia da fonti rinnovabili, dall’altro in tutto il mondo la crisi energetica sta inducendo i singoli cittadini a scegliere sistemi che consentono il risparmio in bolletta, come il fotovoltaico domestico. E questo, spiega l’Agenzia, si è verificato soprattutto in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia.
L’Aie fa anche una previsione molto ottimista: se la tendenza si manterrà costante nei prossimi anni, nel 2030 il mondo potrà disporre di una capacità di produzione fotovoltaica sufficiente per soddisfare il livello di domanda annuale e rispettare la tabella di marcia delle emissioni nette zero entro il 2050.
Se il fotovoltaico viaggia a velocità costante, l’eolico ha subito una brusca accelerazione nell’era post-Covid, che però è ancora frenata dai problemi di approvvigionamento e di costo delle materie prime necessarie a realizzare gli impianti. Anche per questo, l’Aie auspica che i governi possano fornire sostegni politici ed economici per favorirne la diffusione.