Per accrescere la consapevolezza dei danni che sta subendo l’Everest, la montagna più alta del mondo, a causa dei rifiuti che ormai hanno raggiunto anche la sua vetta, il Nepal sta trasformando i rifiuti in opere che saranno esposte in una galleria d’arte.
La cima dell’Everest, con oltre 8.000 metri di altezza, non è riuscita a bloccare la drammatica avanzata dei rifiuti ed è invasa da ogni genere di scarti, come bombole d’ossigeno vuote, brandelli di tende e di corde, lattine e involucri in plastica abbandonati dagli scalatori e dagli escursionisti.
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Tommy Gustafsson, co-fondatore del Sagarmatha Next Centre, un centro di informazione per i turisti e una struttura di riciclaggio dei rifiuti, dirige questo progetto e sta coinvolgendo artisti internazionali e locali che si impegneranno nella creazione di opere d’arte ricavate da materiali di scarto.
#Nepal to turn #Everest trash into art to highlight mountain’s garbage blight.
“We want to showcase how you can transform solid waste to precious pieces of art and generate employment and income” told Tommy Gustafsson founder of the Sagarmatha Next Centrehttps://t.co/kykV2beRKk pic.twitter.com/bsLuCJdzhT— 4sport.ua (@4sportua) January 21, 2021
Non solo, insegneranno alla gente del posto come trasformare la spazzatura che sta danneggiando il loro ambiente in tesori destinati all’esposizione e alla vendita.
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“Vogliamo mostrare che è possibile trasformare gli scarti in preziose opere d’arte, creando anche possibilità di lavoro e di reddito”, ha detto Gustafsson.
Il direttore del progetto punta a cambiare la percezione delle persone sulla spazzatura e istruirle su come poterla gestire. Il centro è situato ad un’altitudine di 3.700 metri circa, a Syangboche ovvero il sentiero che porta al campo base e ad un paio di giorni di cammino da Lukla, dove sono le porte di accesso alla montagna.
Il ricavato delle vendite di queste opere sarà destinato alla conservazione della regione e il carico di rifiuti raccolto sarà gestito dal comitato per il controllo dell’inquinamento di Sagarmatha: sarà una sfida ardua in una regione senza strade.
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Un’iniziativa lanciata dal gruppo EcoHimal, “Carry me back”, invita ogni turista e guida, di ritorno dall’escursione, a portare con sé un sacchetto contenente un kg di immondizia da depositare all’aeroporto di Lukla, per essere spediti a Kathmandu.
Di Francesco De Simoni