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Rifiuti, Raggi: “Roma è pronta a fare la sua parte dentro il piano regionale rifiuti”

Rifiuti. La riunione del tavolo tecnico tra Campidoglio, Città Metropolitana e Regione Lazio, apre una settimana cruciale sul tema dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale.

“Noi stiamo collaborando da sempre con la Regione e con il ministero. Ciascuno di noi ha la responsabilità di una parte del processo. Nel momento in cui un anello si spezza tutta la catena non tiene più. L’unico modo per affrontare questo problema è farlo in maniera congiunta e senza ripicche. Roma è pronta a fare la sua parte, ma gli ennesimi provvedimenti emergenziali non servono” – ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi a margine di un evento al liceo Amaldi.

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“Dopo la giustissima chiusura di Malagrotta non è più stato fatto nulla – ha aggiunto Raggi –  la commissione Ue ha già rappresentato alla Regione Lazio che l’inerzia prolungata per sette anni costituisce un fatto estremamente grave, preludio a una prossima procedura di infrazione. Roma vuol fare la sua parte ma all’interno del piano regionale rifiuti”.

La scorsa settimana, un’ordinanza regionale ha fissato per il Comune e l’Ama (partecipata capitolina dei rifiuti), una serie di scadenze.

Il tavolo tecnico è chiamato ad individuare, entro pochi giorni, una o più località dove realizzare siti da adibire a discarica o – nel lungo termine – impianti di trattamento della spazzatura indifferenziata.

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Una strada che negli ultimi 15 anni, la politica cittadina e regionale non ha mai intrapreso, anche, e forse soprattutto, per l’opposizione dei territori che di volta in volta veniva ipotizzati come possibile sito di stoccaggio o smaltimento.

Ad oggi, l’ipotesi più accreditata è la realizzazione di un sito di smaltimento a Falcognana, non lontano dal santuario del Divino Amore (ipotesi che ha già provocato malumore e proteste da parte dei residenti).

Ma al primo punto dell’ordine del giorno del tavolo, c’è la fragilità del ciclo di smaltimento cittadino: oggi giorno, 3 mila tonnellate di indifferenziata vengono smaltite in soli 3 Tmb – due a Malagrotta e uno a Rocca Cencia – in attesa che la discarica di servizio di Colleferro chiuda il prossimo 15 gennaio.

L’Amministrazione capitolina, ha già chiesto una proroga del sito di Colleferro sostenendo che Roma ha già pagato in termini di danno ambientale per i quasi 50 anni di attività della discarica di Malagrotta, la più grande d’Europa (chiusa dal 2013).

Una richiesta che si è scontra con la posizione della Regione, per la quale ogni provincia del Lazio deve andare verso l’autosufficienza e la chiusura del ciclo, con siti di lavorazione nei singoli territori.

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Momentaneamente, e per evitare una nuova emergenza rifiuti, il Comune di Roma ha deciso di inviare una maggiore quantità di spazzatura nell’invaso di Civitavecchia ma il territorio e l’amministrazione di centrodestra della cittadina del litorale si dicono pronti ad una dura opposizione per non rischiare di diventare la ‘pattumiera’ di Roma.

Altri due appuntamenti per sciogliere il nodo rifiuti sono:

  • la presentazione delle linee guida del piano industriale di Ama, che poi sarà varato a metà marzo, nel quale si attendono decisioni in merito ai nuovi impianti
  • il consiglio straordinario in Assemblea Capitolina convocato per venerdì al quale è stato invitato anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti