La scoperta dello smaltimento illecito di rifiuti speciali e pericolosi, a diretto contatto con il terreno, al termine di lunghe e complesse indagini da parte della Guardia di Finanza, che per individuare i responsabili ha anche fatto ricorso ad attività di sorveglianza video. Diverse le imprese coinvolte e nove le persone denunciate alla Procura di Lamezia Terme, con l’accusa di attività di gestione rifiuti non autorizzata.
Un capannone rurale e due discariche abusive poste sotto sequestro dalla Guardia di Finanza a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, dopo la scoperta di rifiuti (compresi quelli speciali e pericolosi) derivanti dall’esercizio di attività di impresa. Il blitz è scattato al termine di una lunga e complessa attività di monitoraggio, culminata in due diversi controlli.
I vari tipi di rifiuti, compresi quelli speciali e pericolosi, erano stati abbandonati nelle adiacenze della sede di una nota azienda, specializzata nell’installazione e nella manutenzione di impianti di distribuzione di carburanti per autotrazioni. In un terreno attiguo al capannone industriale, sono stati trovati vari materiali, abbandonati sul nudo terreno, miscelati tra loro e senza alcuna protezione idonea ad evitarne l’esposizione agli agenti atmosferici. Come conseguenza, come accade spesso in questi casi, il dilavamento dei materiali di cui erano costituiti i vari rifiuti aveva prodotto del percolato, che è stato poi assorbito direttamente dal terreno, con la possibile contaminazione del suolo e dell’acqua, un pericoloso rischio per la salute pubblica.
Tra i vari rifiuti speciali e pericolosi smaltiti illecitamente e rinvenuti dalla Guardia di Finanza, recipienti contenenti solventi e vernici, rottami metallici, contenitori a pressione tra cui alcuni estintori, parti di erogatori di carburante che presentavano ancora liquidi e tracce di combustibili. In un secondo momento, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto anche un altro sito recintato, all’interno di cui sono stati trovati rifiuti inerti provenienti da ristrutturazioni edili, ma anche veicoli fuori uso, imballaggi e contenitori in plastica, frammenti di lastre sparsi sul suolo di fibrocemento, pneumatici fuori uso e vari rottami in metallo.
Grazie ad attività di indagine che comprendevano anche una specifica attività di sorveglianza video, la Guardia di Finanza di Lamezia Terme è riuscita anche a individuare i responsabili di quell’abbandono incontrollato di rifiuti. Nello specifico, alcune imprese edilizie utilizzavano quell’area come punto di deposito di materiali inerti impiegati nelle costruzioni (come sabbia, ghiaia, pietrisco, ecc.), ma anche come deposito di attrezzature e di mezzi dismessi ancora in attesa di essere rottamati. Tutto il materiale, una volta scaricato, veniva occultato ricoprendolo di terra.
Dopo le lunghe e complesse verifiche, i militari della Guardia di Finanza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme nove persone, compresi gli amministratori e i responsabili tecnici delle aziende coinvolte nei vari controlli, con l’accusa di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, violazione prevista dal Codice dell’Ambiente. Inevitabile, anche la procedura di sequestro del fabbricato e delle due aree adibite a discariche abusive, lungo una superficie complessiva pari a oltre 1.500 m².