Il presidente Nicola Franco: “Non siamo più disposti ad essere una pattumiera senza poter avere i fondi per interventi necessari e urgenti di bonifica”.
Uno dei problemi del VI Municipio, tra i più grandi e popolosi di Roma, all’estrema periferia della Capitale, è la questione dei rifiuti. Nel suo sterminato territorio, infatti, si trova non solo una quantità impressionante di discariche abusive, spesso nascoste e quindi difficilmente censite, ma anche una densità di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti non rilevabile in altre zone. Anche perché tra il Prenestino e il Collatino gli impianti attualmente in funzione non trattano solo i rifiuti di Roma, ma anche quelli di una cinquantina di Comuni dell’area metropolitana.
Ora, però, il presidente del Municipio, Nicola Franco, batte cassa, rivendicando il pagamento, da parte del Campidoglio, dei benefit ambientali per gli impianti di trattamento rifiuti presenti sul territorio. Una cifra che, dal 2013, ammonterebbe a circa 40 milioni di euro, che il Comune di Roma ha incassato dai gestori degli impianti senza però reinvestirli nei territori. Chi vive nel VI Municipio, e specialmente in alcune zone (versante Prenestino-Collatino e Rocca Cencia, Colle del Sole, Pratolungo Casilino, Villaggio Prenestino, Fosso dell’Osa, Castelverde e Villaggio Falcone), da tempo deve convivere con i miasmi ma anche con fenomeni potenzialmente più pericolosi, come l’inquinamento dei terreni agricoli, l’interramento di sostanze tossiche e un’alta incidenza di tumori.
La normativa che regola l’erogazione di benefit ambientali per i territori che ospitano impianti di trattamento rifiuti è contenuta nel decreto commissariale numero 15 del 2005: i gestori degli impianti, direttamente ai territori o indirettamente tramite enti locali come Comuni o Regioni, devono versare una parte dei loro profitti finanziando interventi sul territorio, in primis riguardanti il miglioramento delle condizioni ambientali. Una normativa ribadita anche recentemente dalla Regione Lazio.
“È ora di chiedere il conto al Comune di Roma, per anni il nostro territorio è stato trattato come la pattumiera del Centro Italia e non siamo più disposti a subire questo trattamento senza un ritorno economico, in termini di investimenti per il nostro Municipio” – ha spiegato Nicola Franco a Il Tempo – “Chiediamo a Gualtieri che i fondi derivanti dai benefit ambientali siano gestiti direttamente dal nostro Municipio, in modo da poterli destinare a interventi urgenti e necessari, come la bonifica dei terreni contaminati, la mitigazione dei miasmi (coinvolgendo anche l’Università di Tor Vergata), ma anche interventi stradali essenziali come una rotatoria tra via di Rocca Cencia e via Prenestina e tra via di Rocca Cencia e via Sellia“.
Quei 40 milioni, calcolati dal 2013 a oggi, vengono quindi rivendicati con insistenza dal VI Municipio per la necessità di finanziare opere a favore dei cittadini residenti di un territorio che, oltre a enormi e annosi problemi di carattere sociale ed economico, deve affrontare criticità ambientali assolutamente non indifferenti. “La Terra dei Fuochi di Roma Est potrebbe diventare finalmente un capitolo chiuso di una storia triste, ora vogliamo realizzare opere infrastrutturali fondamentali per l’incessante passaggio dei bilici, da e per i Comuni del Lazio, che qui scaricano i rifiuti“, spiega ancora Nicola Franco.