Rifiuti pericolosi in una carrozzeria, sequestrata l’area

Nei pressi di un capannone, una grande quantità di rifiuti accatastati senza autorizzazione e senza le adeguate protezioni per evitare la contaminazione ambientale. Scoperto anche un carrozziere che lavorava in nero, senza contratto e senza tutele. 

Una grande quantità di rifiuti pericolosi, accatastati accanto al capannone di una carrozzeria, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza in provincia di Vicenza. Dopo vari controlli sul territorio, i finanzieri, insieme ai tecnici del Dipartimento Provinciale di Vicenza di Arpa Veneto (Arpav), hanno perlustrato i locali di una ditta di Marano Vicentino, scoprendo lo stoccaggio non autorizzato di rifiuti e non solo.

Scoperto anche un lavoratore in nero

Durante i controlli, infatti, è stato identificato un lavoratore impiegato in nero come carrozziere. L’uomo non risultava regolarmente assunto e quindi non in regola rispetto agli obblighi di legge vigenti ai fini previdenziali, assistenziali e contributivi. Per questo motivo, i militari della Guardia di Finanza hanno inoltrato una proposta di sospensione dell’attività commerciale all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza.

I rifiuti pericolosi nell’area 

Ispezionando il capannone e tutte le aree adiacenti, i finanzieri hanno rilevato la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti, anche pericolosi. Tra questi, batterie di autoveicoli, bombolette, olio esausto, filtri olio, filtri aria, filtri dei sistemi di abbattimento, dischi abrasivi da orbitale, ma anche varie parti e componenti, di grosse dimensioni e in metallo e in plastica.
I controlli hanno consentito di accertare che tutti quei rifiuti erano stati stoccati abusivamente, violando gli obblighi di corretta tenuta dei rifiuti (e cioè, la mancata separazione, la mancata identificazione e la non corretta modalità di deposito). Nello specifico, non erano stati utilizzati quei dispositivi previsti per proteggere i rifiuti dall’azione degli agenti atmosferici ed era stato superato il limite temporale di stoccaggio previsto dalle normative vigenti.

Il sequestro preventivo dell’area

Di fronte a quelle violazioni di varia natura, è stato inevitabile il sequestro preventivo dell’area (di circa 70 m²) in cui erano stati accumulati illecitamente quei rifiuti. L’uomo considerato il responsabile dell’attività di gestione dei rifiuti non autorizzata è stato invece denunciato per aver violato il Testo unico in materia ambientale.

Le attività della Gdf sul territorio 

Come spiega la Guardia di Finanza, l’operazione condotta a Marano Vicentino rientra nelle varie azioni di polizia economico-finanziaria che da un lato puntano a reprimere il fenomeno del lavoro sommerso e dall’altro a punire gli illeciti in materia ambientale. Da una parte ci sono infatti violazioni che arrecano danni economici allo Stato sottraendo risorse all’Erario, non garantiscono i diritti dei lavoratori e compromettono una sana e leale competizione tra le aziende; dall’altra, ci sono azioni che danneggiano l’ambiente e, di conseguenza, anche l’ecosistema e la salute dei cittadini.