In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con TeleAmbiente: 1) All’Egadi Blu Fest il mare al centro di eventi e degustazioni; 2) Marevivo, ripopolati 100 mq di cymodocea nodosa nel Golfo di Trieste; 3) Anche i fiumi sono vittime dei rifiuti dispersi; 4) Il ghiaccio marino antartico è ai minimi storici

 

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con TeleAmbiente:

1) All’Egadi Blu Fest il mare al centro di eventi e degustazioni: Iniziative di sensibilizzazione ambientale sui temi della pesca artigianale, della sostenibilità e della tutela delle aree protette sono state al centro dell’Egadi Blu Fest, il Festival diffuso organizzato dal Comune di Favignana – Ente gestore dall’Area Marina Protetta “Isole Egadi” nell’ambito del progetto “AMPPA – Aree Marine Protette e Pesca Artigianale”. Dopo i laboratori per bambini e i punti informativi nelle isole di Levanzo, Marettimo e Favignana, l’evento è entrato nel vivo con una due giorni dedicata alla storia, la musica, il cibo e le tradizioni locali.

2) Marevivo, ripopolati 100 mq di cymodocea nodosa nel Golfo di Trieste: Nuovo obiettivo raggiunto per “Replant – Dona ossigeno al pianeta”, la campagna nazionale di Marevivo: si è conclusa con successo, in collaborazione con l’Università di Trieste, la piantumazione nel Golfo del capoluogo giuliano di 100 metri quadri di Cymodocea nodosa, una pianta della famiglia delle fanerogame di cui fa parte anche la Posidonia oceanica, con circa 2.000 talee piantate. La nursery è in buono stato e viene monitorata costantemente per valutarne la crescita, il tasso di espansione e il livello di accrescimento di biodiversità.

3) Anche i fiumi sono vittime dei rifiuti dispersi: Anche i fiumi sono vittime dei rifiuti dispersi. È quanto emerge dai risultati di un’attività di monitoraggio dell’Ispra – durata 12 mesi e svolta in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Nauta srl – dei macro rifiuti galleggianti di grandezza maggiore di 2,5 cm su 12 fiumi in Italia: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto e Tevere. I risultati preliminari, evidenziano che i fattori che più influenzano la presenza dei rifiuti dispersi negli ambienti fluviali derivano da insediamenti urbani e che il 35% circa di questi rifiuti sono di plastica monouso. La larga maggioranza (circa l’85%) degli oggetti avvistati sono costituiti da materiali di plastica, seguiti dagli oggetti di carta (circa 5%) e di metallo (3%). La maggior parte dei rifiuti deriva da attività legate alla produzione e consumo di alimenti, anche se per molti oggetti non è stato possibile identificarne l’uso originale a causa della dimensione estremamente ridotta dei frammenti rilevati. Inoltre, i tracciatori rilasciati nei fiumi – che avevano l’obiettivo di monitorare lo spostamento degli oggetti nei fiumi prima del loro arrivo al mare – hanno invece evidenziato come lo spostamento sia quasi sempre intermittente, con un forte effetto di intrappolamento lungo il corso del fiume: ovvero, prima di raggiungere il mare, si fermano in numerose aree di accumulo differenti.

4) Il ghiaccio marino antartico è ai minimi storici: Il ghiaccio marino antartico è ai minimi storici. Secondo un’analisi preliminare del National Snow and Ice Data Center (Nsidc), l’istituto universitario di ricerca statunitense che studia le regioni ghiacciate e il modo in cui influenzano il resto del pianeta, a settembre il massimo di estensione del ghiaccio marino intorno all’Antartide è stato il più basso mai registrato. Ogni anno, infatti, nel mese di settembre, il ghiaccio marino raggiunge la sua massima estensione, per poi sciogliersi naturalmente con l’estate e ripristinarsi nuovamente con la stagione invernale. Quest’anno il livello massimo è stato raggiunto il 10 settembre, ma “è di gran lunga il massimo più basso per il ghiaccio marino mai registrato dal 1979 al 2023″. L’attuale superficie massima – 16.96 milioni di km quadrati – è infatti inferiore rispetto ai 18.71 milioni registrati in media fra il 1981 e il 2010. Preoccupanti anche i dati relativi al polo Nord: nell’Artico, dove la stagione estiva è appena finita, il ghiaccio marino ha raggiunto l’estensione più bassa dell’anno, pari a 4.23 milioni di kmq, che è il sesto valore più basso degli ultimi 45 anni. Gli scienziati stanno lavorando per comprendere la causa della scarsa crescita del ghiaccio marino antartico, che potrebbe includere una combinazione di fattori come El Niño, la distribuzione dei venti e il riscaldamento delle temperature oceaniche.