In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Riciclo del vetro, l’Italia per il 5° anno supera il target europeo; 2) Cambiamenti climatici, in Italia 310 miliardi di euro di danni in 50 anni; 3) A Giffoni il premio CONAI per la sostenibilità al corto “Gravity”; 4) Italiani preoccupati per il Mar Mediterraneo
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Riciclo del vetro, l’Italia per il 5° anno supera il target europeo: In 10 anni è aumentata del 26,7% la quantità di vetro riciclato in Italia, passando da 1.615.000 tonnellate nel 2014 a 2.046.000 del 2023. Questo dato ha fatto sì che il tasso di riciclo sia cresciuto dal 70% al 77,4%. Il CoReVe, attraverso le convenzioni locali, ha gestito nell’ultimo anno direttamente circa 1.660.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro e ha sostenuto, grazie ai bandi lanciati in collaborazione con ANCI, numerosi progetti per il miglioramento della raccolta. Nel corso del 2023, i comuni complessivamente convenzionati con CoReVe sono stati 7.034, pari all’89% del totale, mentre gli abitanti coperti sono stati 53 milioni, corrispondenti al 90% della popolazione italiana.
2) Cambiamenti climatici, in Italia 310 miliardi di euro di danni in 50 anni: Il 2023 è stato un anno record per i danni causati da eventi catastrofali, toccando la cifra record di 16 miliardi di euro (+22% rispetto al 2022) con le regioni del Nord che sono state le più colpite con 210 eventi, seguite dal centro Italia (98) e dal Sud (70 eventi). Sono i numeri dello studio IVASS che evidenzia come a causa degli ingenti danni riportati lo scorso anno, entro dicembre 2024 tutte le imprese con sede legale in Italia saranno obbligate entro il 31 dicembre 2024 a stipulare polizze catastrofali. L’urgenza e la necessità di polizze climatiche e ambientali nel settore assicurativo sono più evidenti che mai. Secondo uno studio promosso dalla Commissione Europea, l’Italia risulta essere tra i Paesi più vulnerabili alle catastrofi naturali, insieme a Bulgaria, Romania e Grecia. I cambiamenti climatici, sempre più estremi, stanno portando a un aumento significativo dei danni assicurati. Secondo uno studio di Prometeia, infatti, negli ultimi 50 anni le calamità naturali sono costate allo Stato italiano quasi 310 miliardi di euro. Fra i settori più toccati dal cambiamento climatico spicca quello agricolo, anche se nel 2023 ha registrato un decremento del numero di aziende agricole assicurate scese a 63.038 (-4% rispetto al 2022), pari a meno del 10% delle aziende attive totali nazionali, in base ai dati del Registro delle Imprese (Fonte Ismea). Un aiuto potrebbe arrivare anche dalle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati in tempo reale, la combinazione di tecnologie satellitari e la blockchain, che potrebbero giocare un ruolo chiave nel migliorare l’efficienza e la trasparenza del settore assicurativo.
3) A Giffoni il premio CONAI per la sostenibilità al corto “Gravity”: Il corto d’animazione Gravity, una coproduzione italo-messicana, si aggiudica il CONAI Special Award al Giffoni Film Festival 2024. Il premio, dedicato al miglior film del festival che affronta tematiche legate a sostenibilità e ambiente, è stato assegnato durante la cerimonia di chiusura. Il vicedirettore CONAI Fabio Costarella lo ha consegnato alle registe Sara Taigher e Yassmin Yaghmai, fondatrici dello studio d’animazione Robotina.
4) Italiani preoccupati per il Mar Mediterraneo: Lo stato di salute del mare preoccupa gli italiani e molto. È quanto emerge dal sondaggio realizzato da SWG per la Fondazione Marevivo, allo scopo di registrare la percezione che i cittadini hanno delle condizioni in cui versa il mare. Per il 52% degli italiani, il mare è innanzitutto un luogo da tutelare e il 42% lo riconosce come un elemento chiave della vita sulla Terra. Il 60% degli intervistati ritiene che sia una realtà fortemente a rischio che vada difesa con la massima urgenza e chiede a politica e impresa di intervenire in modo più incisivo. A preoccupare di più è il Mar Mediterraneo, il 52% degli intervistati è consapevole che si tratta di uno dei mari più inquinati dalla plastica, dato purtroppo destinato a triplicare da qui ai prossimi 15 anni se non cambia il modo in cui si produce e si smaltisce. Ogni giorno, infatti, vi finiscono 730 tonnellate di rifiuti di plastica e il 95-100% del totale dei rifiuti galleggianti è costituito da questo pericoloso materiale, che va a depositarsi sui fondali per oltre il 50%. Il Mar Mediterraneo inoltre, è anche il più sfruttato al mondo a livello ittico. Secondo il sondaggio, sono sempre più numerosi i cittadini che vorrebbero un impegno maggiore da parte delle istituzioni e delle aziende nel salvaguardare l’ecosistema marino. Per questo, Marevivo, rilancia la richiesta dei decreti attuativi della Legge Salvamare, in attesa da oltre due anni, l’applicazione della Direttiva UE SUP, che prevedono entrambe misure concrete per contrastare l’inquinamento e salvaguardare la nostra salute.